08 LUGLIO – 1972 – In un attentato a Beirut perde la vita lo scrittore Ghassan Kanafani, portavoce del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina.


 

Ghassan Kanafani (Acri, 9 aprile 1936 – Beirut, 8 luglio 1972) è stato uno scrittore, giornalista e attivista palestinese, particolarmente impegnato per la causa del suo popolo, scomparso nel 1972 a seguito di un attentato incendiario in cui perse la vita insieme ad una sua nipote sedicenne. All’epoca della sua morte era portavoce del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, e l’attentato, si dice, fu ordinato dal Mossad per vendicare il Massacro dell’Aeroporto di Lod, attacco attribuito al suo gruppo politico e all’Armata Rossa Giapponese.

Ghassan Kanafani è il più importante rappresentante di quel gruppo di palestinesi che dall’esilio (in arabo Ghurba) hanno contribuito a lottare per la causa palestinese tramite le loro opere artistiche.

I libri degli intellettuali arabi diventano soprattutto opere di denuncia per risvegliare la coscienza del loro popolo e di critica verso le classi dirigenti, incapaci di sollevare la dignità di tutta quella gente incapace di reagire.

Le opere di Kanafani quindi sono per la stragrande maggioranza Romanzi brevi o Racconti, anche se è presente qualche lavoro teatrale. Numerosi critici arabi tra cui Ahmed Khalīfa concordano nel dividere le sue opere in due periodi.

Al primo appartengono gli scritti caratterizzati da pessimismo, in cui non si vede una soluzione per la condizione del suo popolo e la sua scrittura ricorre al simbolismo.

Nel secondo periodo cambia l’atteggiamento dello scrittore, che diventa più politicizzato e attento alle vicende storiche, mostrando il suo ottimismo nell’azione di voler cambiare le cose con la lotta e non nell’attesa passiva.