Il popolo napoletano si ribellò contro il sistema fiscale introdotto dalla monarchia spagnola, che vessava il popolo e le fasce più deboli.
Era il 7 luglio 1647 quando scoppiò la rivolta di Napoli, capeggiata da Tommaso Aniello, detto Masaniello. Pescivendolo amalfitano, Masaniello guidò una rivolta popolare contro lo strapotere spagnolo nel vice-reame di Napoli. Inizialmente la rivolta sembrava un successo, ma poi venne assassinato dopo qualche giorno, dai membri della componente più moderata e borghese della sommossa.
Il 16 luglio 1647 Masaniello, che inebriato dal potere iniziò ad ordinare esecuzioni arbitrarie, cadde vittima di un attentato. Anche a causa della sua tragica e cruenta fine, il mito di Masaniello si diffonde subito in Europa e anche nei secoli successivi incarnerà l’archetipo delle rivolte popolari.