​Ford licenzia il ceo per accelerare sull'auto elettrica e a guida autonoma


(AGI)  – Una svolta per puntare in maniera ancora più decisa su elettrico e guida autonoma rafforzandosi in Europa grazie all’intesa con Volkswagen. È quella definita dal board di Ford che ha deciso di sostituire l’amministratore delegato Jim Hackett con Jim Farley, 58 anni, alla guida della divisione New Business, Technology and Strategy del gruppo. 

Hackett paga anche le performance non buone del titolo in Borsa e lo scetticismo che lo ha sempre circondato per il fatto che non fosse un manager proveniente dall’automotive ma che avesse passato i 30 anni precedenti occupandosi di forniture per uffici e ospedali. Da quando Hackett ha preso il timone di Ford nel maggio 2017, il titolo ha perso il 40% del proprio valore a Wall Street scendendo ai minimi dalla recessione del 2009. 

A partire dal prossimo primo ottobre quindi ci sarà il cambio della guardia per permettere a Ford l’accelerazione su sviluppo tecnologico e digitale, prerogativa ormai essenziale per la sopravvivenza di un gruppo automobilistico.

Hackett, 65 anni, farà accomodare sulla plancia di comando Farley ma rimarrà in qualità di consigliere speciale fino a marzo 2021. Hackett era entrato in Ford nel 2017 per rilanciare un gruppo in difficoltà. La sua impronta sul gruppo di Dearborn si è vista nell’eliminazione dei modelli berlina e con il lancio della Mustang Mach-E, una utilitaria sportiva completamente elettrica. 

Alla base del cambio anche i rapporti non idilliaci tra il presidente esecutivo della Ford, Bill Ford, e lo stesso Hackett accusato di “aver ucciso le mucche sacre”. Al contrario  di Jim Farley che, sempre secondo Ford, “combina un innato sentimento per auto e clienti con un grande istinto per il futuro e le nuove tecnologie che stanno cambiando il nostro settore”. “La passione di Jim per i grandi veicoli e la sua spinta per i risultati sono ben noti, e l’ho anche visto diventare un leader con la determinazione e la lungimiranza per aiutare Ford a prosperare nel futuro”, aggiunge.

Insomma, Ford, secondo gruppo auto statunitense da 27 miliardi di dollari, ha bisogno di nuova benzina per affrontare le sfide del futuro ma anche quelle del presente in un mercato distrutto dal Covid. Ad accelerare il cambio deciso dal Cda anche le mosse dei competitor. In primis Fca e Psa.

Da riprendere e implementare c’è il partneriato tecnologico tra la casa di Dearborn e Volkswagen. A fine maggio infatti è stato siglato una sorta di accordo preliminare che a breve dovrà essere attuato. La prima fase della collaborazione prevede la realizzazione di tre progetti nell’ambito dell’elettrificazione e dei veicoli commerciali leggeri. L’alleanza globale Volkswagen-Ford dovrebbe generare efficienze annuali per entrambe le aziende e attuare quelle sinergie che diano ai due gruppi lo slancio necessario per affrontare le sfide future. 

 

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Fonte: economia agi