Avviata dal commissario di Governo per la bonifica, Vera Corbelli, la rimozione dell’ultimo quantitativo di fusti pericolosi e radioattivi dal deposito Cemerad nell’area di Statte, alle porte di Taranto. “Oggi abbiamo riaperto il cantiere dopo qualche anno di fermo per vari motivi tra Covid, questioni di amministrativo e gestionale e mancanza di fondi – ha dichiarato il commissario -. Ci siamo riusciti e oggi riapriamo il cantiere per avviare la rimozione e l’allontanamento degli altri 3.021 fusti radioattivi, di cui 155 potenzialmente decaduti, e poi procediamo con la bonifica e la restituzione di quest’area al territorio e alla popolazione di Statte”. “Avevamo bisogno di 8,8 milioni di euro per riprendere le attività, ci sono stati dati con la legge finanziaria del 2022” dice il commissario. Sono seguiti i procedimenti amministrativi, “e poi siamo riusciti a ottenere altri 2 milioni per la riqualificazione e la valorizzazione dell’area, con la quale procederemo dopo aver liberato e bonificato il sito – spiega Corbelli -. I tempi hanno due fasi: nella prima allontaneremo i fusti potenzialmente decaduti e quelli MDR, e questo si concluderà a marzo, poi toccherà allontanare i rifiuti radioattivi, oltre 2mila, e finiremo ad ottobre dell’anno prossimo, dopodichè procederemo con le azioni di bonifica per la restituzione del sito privo di vincoli radiologici. Chiusa la fase della presenza dei fusti radioattivi, procederemo con un progetto di restituzione. Vogliamo che sia in esempio dopo tanti anni”. Corbelli ha ricordato di aver preso in carica il caso Cemerad nel 2016, che nel 2017 sono state effettuate le prime attività e che nel capannone c’erano “sino a poco tempo fa oltre 15.500 fusti. Ci siamo riusciti grazie al Governo che ha reso disponibile le risorse”. (AGI)
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