Se siete stanchi di vedere e sentire la parola "trap" ovunque, ora potreste fare un’eccezione. Soprattutto se amate il mondo del pallone, i grandi allenatori e i profili che hanno fatto la storia dello sport italiano. Da qualche mese sui social ha fatto irruzione IL Trap. Sì, proprio lui. Giovanni Trapattoni, lo storico mister che ha guidato alcune tra le più forti squadre italiane (Milan, Juventus e Inter) e straniere (Bayern Monaco) oltre alla nazionale azzurra (chi non ricorda la sua epica la sua sfortunata cavalcata in Giappone e Corea nel 2002?), e quella irlandese con cui ha chiuso, nel 2013, la sua lunga e vittoriosa carriera. Ora, in questa nuova fase della vita e in questo momento storico difficile, ha deciso di mettere a disposizione delle nuove generazioni la sua esperienza e la sua voglia di sognare. E per farlo ha deciso di utilizzare il loro linguaggio, quello dei social, diventando "multitasking" e provando, con il sorriso, a fare i conti con quegli arnesi infernali messi a disposizione dal progresso e dalla tecnologia.
Giovanni Trapattoni è nato il 17 marzo del 1939. Tra poco più di tre mesi soffierà su una torta adornata da ottanta candeline. Eppure, nonostante abbia la possibilità di godersi al sua meritata pensione, non ha alcuna intenzione di smettere di capire il mondo che lo circonda. Compreso quello dei social. Per questo si è affidato ad alcuni professionisti, i video sono estremamente curati nel girato e nella sceneggiatura, per sbarcare sulle piattaforme più famose, Twitter Instagram e Facebook, con un unico generale comandamento: non prendersi sul serio, mai. Neanche quando si vuole trasmettere messaggi positivi o si vuol ricordare pezzi storici della propria esistenza calcistica e no. Una dimostrazione? Il video "digital problems" sulle lotte infinite che ognuno di noi ha fatto davanti alla scelta di una "password".
Il repertorio a cui attingere, del resto, è vastissimo. Oltre alle vittorie sui campi di gioco di tutto il mondo, Trapattoni è diventato noto per le sue simpatiche gaffe con la lingua italiana e tedesca e per l’uso di alcuni tra i detti proverbiali popolari più famosi. Da “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco” al monologo di Strunz durante una conferenza stampa che ha fatto storia, dall’aspersione dell’acqua santa davanti alla panchina al fischio, rigorosamente fatto con i due mignoli in bocca, con cui richiamava all’ordine i suoi giocatori. Ed è proprio da qui che sta partendo la sua campagna social. Gli hashtag #nondiregatto e #fischiailtrap hanno le potenzialità di diventare dei veri tormentoni. Con un'alternanza di contenuti (foto, video, aggiornamenti di stato) pubblicati con grande ordine ed eleganza. Esempio è il profilo instagram, inaugurato con la stories dal titolo "calcio d'inizio", suddiviso in te tipologie di contenuti ben distinti. Un po' la stessa strategia che abbiamo adottato con il profilo dell'Agenzia Italia a dirla tutta.
Se da una parte c’è grande attenzione all’attualità, come dimostrato dai messaggi di vicinanza per Gianluca Vialli e il ricordo toccante dell’amico recentemente scomparso Gigi Radice, dall’altra c’è la volontà di insegnare alle nuove generazioni in valori principali dello sport. Quelli che oggi, tra violenza e soldi, sembrano sbiaditi. Trapattoni gioca con le foto di quando è ragazzo, ricorda gli oltre trenta trofei conquistati, confida che è la voglia di vincere e di farcela ad averlo guidato in tutti questi anni. Non è un caso, insomma, che il suo primo messaggio sia proprio questo: "Mai smettere due cose nella vita: imparare e sorridere!". E quella de #ILTrap, di sicuro, è una musica che mette tutti d'accordo.
Vedi: Altro che "LA" trap. l'unica musica da ascoltare è quella de "IL" Trap
Fonte: sport agi