Esattamente un mese fa, martedì 16 maggio, stavamo documentando l’inizio dell’alluvione sulla Romagna. Una diretta iniziata 24 ore prima, non appena la Protezione Civile ha diramato un’allerta rossa su tutto il territorio, che non faceva presagire nulla di buono. Precipitazioni abbondanti, mai registrate nella storia della Romagna, con i fiumi non più in grado di contenere l’eccezionale quantità d’acqua caduta in poche ore. Senza dimenticare che l’entroterra già stava facendo la conta dei danni causati dall’ondata di maltempo di inizio maggio, che aveva già ferito il territorio.
I drammatici annunci dei sindaci, le parole del primo cittadino di Forlì Gian Luca Zattini in un video che preannunciava un’esondazione senza precedenti in città. Purtroppo concretizzatasi nel tardo pomeriggio. Strade invase da acqua e fango, tre morti il bilancio pesantissimo. Sfollati, soccorsi con elicotteri e gommoni. Blackout sotto la pioggia torrenziale, scenari di guerra. Nel bel mezzo del disastro non ci siamo mai fermati nell’offrire ai cittadini un servizio di pubblica utilità, con aggiornamenti costanti ed approfondimenti. E poi le storie dei “burdèl de paciùg”, fin da subito impegnati in un’azione di volontariato senza precedenti per liberare le numerose case dal fango. La solidarietà nel raccogliere fondi e viveri di prima necessità. Ma anche le immagini di ricordi trasformati in detriti e cumuli di rifiuti. Strade trasformare in cimiteri di auto. Le lacrime di chi ha perso tutto.
Non ci siamo mai fermati nel raccontare tutto questo. Non ci siamo limitati alla sola città, ma all’intero territorio, dando voce ai comuni martoriati dalle frane, che hanno stravolto la morfologia del territorio. E poi la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dei ministri del governo Meloni con la promessa di ricostruire la Romagna. Una promessa che tanti auspicano sia concreta. Nel frattempo si è entrati nella fase due dell’emergenza, quella che lentamente proietterà il territorio ad una sorta di normalità. Perchè questa alluvione lascia alle spalle un agricoltura devastata, motore dell’economia locale, ma anche cittadini ancora senza una casa.
Ringraziamo tutti gli operatori che si sono attivati fin da subito nell’emergenza, salvando vite rischiando la propria, e gli amministratori comunali impegnati a gestire le criticità.
FONTE: forlitoday.it