Nei prossimi mesi 125mila famiglie rischiano di essere sfrattate dalla loro casa per morosità e altre 150mila potrebbero perdere la loro abitazione nel prossimo triennio. E’ l’allarme lanciato daCgil e Sunia nello studio Crisi e sfratti, i numeri del disagio abitativo in cui si ricorda che nel Milleproroghe, confluito come emendamento alla Legge di stabilità, è stata inserita la proroga degli sfratti per anziani, portatori di handicap e malati terminali ma il provvedimento non risolve “il dramma delle morosità incolpevoli causate da spese dell’abitazione e da affitti insostenibili, disoccupazione e cassa integrazione”.
Secondo le elaborazioni di Cgil e Sunia basate su dati del ministero dell’Interno, rispetto al 2011 negli ultimi 5 anni sono stati emessi almeno 290mila provvedimenti di sfratto, di cui 240mila per morosità. Nello stesso periodo gli sfratti eseguiti sono stati 140mila di cui 100mila per morosità. Secondo le proiezioni, ai 150mila provvedimenti emessi che potrebbero essere eseguiti nei prossimi mesi, se ne potrebbero aqggiungere, “senza interventi in direzione di una maggiore disponibilità di abitazioni a prezzi sostenibili e senza forme di sostegno ai redditi delle famiglie”, altri 150mila nei prossimi tre anni. Di conseguenza Cgil e Sunia stimano un totale di 300mila sfratti verosimilmente eseguibili nei prossimi 3 anni, di cui 250mila per morosità. Gli sfratti per morosità, ricorda lo studio, negli ultimi cinque anni, dal periodo antecedente la crisi a oggi, sono aumentati del 64% (nel 2006 erano 33.893).
Dai dati diffusi dal ministero dell’Interno, ancora incompleti rispetto ad alcune città, risultano 63.846 provvedimenti di sfratto emessi nel 2011, di cui 55.543 per morosità, l’87% del totale. Lo scorso anno sono aumentate le richieste di esecuzione presentate all’Ufficio Giudiziario, 123.914, l’11,37% in più rispetto al 2010. Le esecuzioni forzose eseguite risultano 28.641. Cgil e Sunia hanno anche aggiornato i risultati del monitoraggio annuale condotto su un campione di 1.000 famiglie sotto sfratto.
I dati del 2012 evidenziano che i giovani under 35 rappresentano il 21% del totale delle famiglie: si tratta di lavoratori precari o che hanno perso il posto nel corso dell’ultimo biennio (erano il 20% nel 2011, il 18% nel 2010, il 4% nel 2009). Le famiglie di migranti rappresentano il 26% del totale delle famiglie con nuclei composti in media da tre o più persone (erano sempre il 26% nel 2011, il 24% nel 2010 e il 22% nel 2009).
Le famiglie composte da anziani rappresentano il 38% del totale (erano il 35% nel 2011, il 27% nel 2010, il 25% nel 2009) dei quali due terzi composti da una persona che vive sola. In generale il 62% dei nuclei familiari ha figli e di queste due terzi hanno figli minori, il 35% dei casi riguarda nuclei in cui il percettore ha perso il posto di lavoro (era il 32% nel 2011, il 28% nel 2010, il 20% nel 2009).