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Alain Delon: lettera all’uomo-attore intramontabile.

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di Patrizia Orofino.

Caro Alain,
chi avrebbe mai, scommesso che, anche tu un giorno te ne saresti andato? Certi miti come te, vengono idealizzati a tal punto da reputarsi: immortali. Oggi, vanno di moda gli influencer, personaggi che, grazie ai social, hanno i famosi 5 minuti o più di notorietà come aveva predetto, Andy Warhol. No, non sei stato un influencer, Alen tu sei stato un grande attore di fama internazionale che, con il tuo talento davanti la tua bellezza, hai conquistato il mondo. Sei stato ammirato come artiste e come uomo, sei stato padre, marito e compagno credo difficile da dimenticare. Il tuo amore per Romy Scheider, l’ho hai impresso in una lettere come se volessi segnare per sempre un sentimento che, non potesti vivere abbastanza. Fare una biografia di te, non è abbastanza, scrivere dove e quando sei nato, la tua carriera, la tua data di partenza da questo mondo è riduttivo. Alain, sei stato e resterai, il fascino della tua Francia, sei stato il sogno proibito di donne di più generazioni segnando epoche. Sei stato, ciò che, molti uomini volevano essere. Legato al tuo paese ma anche all’Italia che, più di una volta ti ha regalato ruoli cinematografici unici. Resterai sempre, il nostro Tancredi giovane siciliano del Gattopardo di Visconti. Proprio per questo, adesso ti immagino stretto alla tua Angelica, Claudia Cardinale in una scena del vostro film e che nel vostro walzer Angelica ti dica:

Vaddimi accussì Tancredi, vaddimi comu fussi n’celu Ca’ Nun avi fini,
vaddimi e cuntimi cchi voli lu to’ cori,
mi nzignasti li culuri di la vita e li visti tutti nta’ l’occhi to’.
Vaddimi cu na vasata, picchi’ finu a quannu mi talii accussì a lu me cori, non ci manca nenti e nun senti la fami e la siti.
Vaddimi accussì, sangu Miu, vaddimi e non parrari,
picchi’ oggi ca ti pirdii ppi sempri,
chiuru l’occhi accarizzu lu ventu e na Lu silenzio, Tancredi Miu…ti chianciu.

Poesia in versi liberi di Patrizia Orofino.

Traduzione: Guardami così Tancredi, guardami come fossi un cielo che non ha fine, guardami e raccontami
cosa vuole il tuo cuore, mi insegnasti i colori della vita e li vidi tutti negli occhi tuoi.
Guardami con un bacio, perchè fino a quando mi guardi così al mio cuore
non manca nulla e non sente la fame e la sete.
Guardami così, sangue del mio sangue, guardami e non parlare, perchè oggi che ti ho perso per sempre
chiudo gli occhi accarezzo il vento e nel silenzio, Tancredi mio, ti piango.