AGI – Parte la nuova stretta su gran parte delle Regioni italiane, per fronteggiare la risalita della curva epidemica. Se ancora fino a sabato, da Nord a Sud, l’Italia era colorata prevalentemente di giallo (con l’eccezione di Calabria, Emilia Romagna e Veneto che sono già in zona arancione), da domenica 17 gennaio e per almeno due settimane la mappa della Penisola si tinge di arancio e rosso.
L’ordinanza firmata dal ministro Roberto Speranza sulla base dei dati del monitoraggio settimanale, che ha fotografato un ulteriore peggioramento con Rt sopra l’1 in quasi tutte le Regioni, stabilisce che passano direttamente in zona rossa Sicilia, Lombardia e Provincia di Bolzano.
Una decisione accolta con malumore dalle ultime due: la Lombardia ha annunciato ricorso, mentre Bolzano, forte del suo status di Provincia Autonoma, tenta lo strappo e si “autoproclama” in giallo, ma il braccio di ferro è appena iniziato. Nessun problema invece con la Sicilia, il cui presidente Musumeci aveva espressamente chiesto la zona rossa.
In queste tre regioni, ricorsi permettendo, sarà di nuovo una sorta di lockdown: chiusi i negozi (salvo quelli alimentari, oltre a edicole, tabaccherie, farmacie e parrucchieri), chiusi bar e ristoranti, vietato ogni spostamento all’interno del proprio Comune, salvo per comprovati motivi di lavoro o di necessità (serve l’autocertificazione). È consentito però spostarsi una sola volta al giorno verso un’altra abitazione privata, a un massimo di due persone (proprio come avveniva durante le feste natalizie).
Le regioni in arancione invece da 3 diventano 12: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta, Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. Qui le misure saranno più blande: rimane ovviamente il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino ma durante il giorno ci si può spostare liberamente all’interno del proprio Comune. Per sconfinare servono sempre “comprovati motivi”. Sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. Chi fino a oggi è rimasto in giallo troverà bar e ristoranti chiusi anche a pranzo: consentito solo l’asporto. Ma rimangono aperti i negozi, con la sola eccezione dei centri commerciali nei festivi e prefestivi.
Restano in area gialla Campania, Sardegna, Basilicata, Toscana, provincia autonoma di Trento e Molise. Qui la circolazione è libera all’interno della propria Regione, anche qui ovviamente negozi aperti eccetto i centri commerciali sabato e domenica, e si può andare a pranzo fuori o consumare un caffè al bar fino alle 18.
Ecco allora in breve cosa si può fare e cosa no in zona rossa, arancione e gialla.
Nelle Regioni in fascia gialla non ci sono limiti di spostamento, ma dalle 22 alle 5 va rispettato il coprifuoco nazionale. Vietato superare i confini regionali (anche se si vuole raggiungere un altro territorio ‘giallo’), se non per comprovate esigenze. Riaprono i musei, dal lunedi’ al venerdi’, ma – come su tutto il territorio nazionale – restano chiusi cinema, palestre, piscine, teatri, impianti sciistici. Bar e ristoranti chiudono alle 18. Dopo quest’ora e’ consentito solo l’asporto ma non per i bar.
In qualsiasi fascia sono consentite le visite a parenti o amici ma solo in due (oltre ai minori di 14 anni) e una sola volta al giorno. Va da se’ che si possono andare a trovare parenti nella propria regione se questa e’ gialla, se invece e arancione o rossa i parenti dovranno essere nello stesso comune.
Vietati gli spostamenti fuori dal proprio comune, tranne che per comprovate esigenze lavorative. All’interno del proprio comune ci si può spostare liberamente anche senza l’autocertificazione. Il nuovo dpcm introduce una deroga: ci si può spostare in un altro comune se il proprio ha meno di 5000 abitanti. Lo spostamento può avvenire entro i 30 chilometri ma mai in un capoluogo di provincia.
Divieto di spostamento durante il coprifuoco in vigore dalla 22.00 alle 5.00, in questo periodo ci si può spostare solo per le solite comprovate esigenze (lavoro, salute necessità).
Chiusi bar e ristoranti. Aperti negozi, parrucchieri e centri estetici.
In fascia arancione è vietato andare nella seconda casa fuori dal proprio comune. L’unica deroga riguarda motivi di urgenza, legati alla riparazione di un guasto, ad esempio. Lo spostamento deve durare il tempo di risolvere il problema.
Vietato uscire di casa tranne che per comprovate necessità: recarsi al lavoro, fare la spesa, una visita medica. Negozi, bar e ristoranti sono chiusi. Restano aperti solo i supermercati, le farmacie, le tabaccherie e le edicole.
La scuola resta chiusa in zona rossa. Gli studenti frequenteranno le lezioni on line.
Vedi: Al via la nuova stretta sulle Regioni: 3 in rosso, 12 in arancione. Solo 6 gialle
Fonte: cronaca agi