AGI – Sicilia e Basilicata danno il via domani ai saldi invernali, il 3 gennaio la Valle d’Aosta mentre tutte le altre Regioni partiranno mercoledì 5 gennaio. Anche quest’anno lo shopping dei saldi interessa oltre 15 milioni di famiglie e ogni persona spenderà circa 119 euro, per un giro di affari di 4,2 miliardi di euro: sono questi, secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, i numeri dei saldi invernali.
“Dopo i segnali di ripresa registrati in stagione – commenta Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio – nonostante le molte preoccupazioni per il Covid-19, gli ineludibili incrementi dei prezzi fanno di questi saldi una importante risposta degli operatori commerciali al contenimento dell’inflazione e un’opportunità per i consumatori a caccia dell’affare e per oltre 15 milioni di famiglie italiane desiderose di concedersi un regalo di moda e soddisfare un desiderio dopo tante restrizioni”.
“È un’eccezionale occasione anche per consolidare lo shopping sotto casa nei negozi di prossimità – prosegue Borghi – dove fiducia, relazione, servizio, prova e consegna istantanea unitamente al prezzo di saldo fanno propendere i consumatori per un acquisto nei punti vendita delle nostre città e dei nostri centri. Le vendite di fine stagione sono sempre una straordinaria opportunità per i consumatori ma per noi commercianti servono per avere liquidità rinunciando ai margini nell’auspicio però che possano aiutare a far trovare una stabilità di cui tutti abbiamo bisogno”.
L’impatto delle restrizioni anti-Covid sarà “sicuramente meno drammatico” con le nuove regole sulla quarantena ma bisogna stare attenti alla ‘scurè dell’inflazione. è fiducioso Gianluigi Cimmino, CEO di Pianoforte Holding, che controlla i marchi Carpisa, Yamamay e Jaked, in vista dell’apertura della stagione dei saldi invernali.
“Dicembre – spiega all’AGI – è andato molto bene anche rispetto al 2019, e nonostante ci sia stato il 30% in meno di flussi” dovuti alla pandemia e “abbiamo visto le vendite salire del 12%”. “Temo molto invece – aggiunge – l’inflazione e la spirale di nuovi aumenti, rispetto a questa ondata di casi. Ancora non ci siamo resi conto dei rincari che presto arriveranno a causa delle materie prime e del costo dell’energia che è più che raddoppiato”.
Secondo Cimmino, “dovremmo ragionare e a prepararci”. E aggiunge: “Sono tornato da poco negli Stati Unti: ho visto dei prezzi lievitati in modo incredibile, e anche lì la ripresa dei consumi c’era anche se non fortissima”. Dopo Natale, insomma, e in vista dei rincari “arriva la parte più difficile”.
“Se si interverrà in tempo sull’aumento dei costi, la ripresa non si fermerà. Altrimenti, l’impennata dei prezzi renderà prudente qualsiasi consumatore. L’inflazione reale non è ancora partita, dobbiamo fare attenzione”. Chi ora, con la pandemia, esce per fare acquisti, secondo Cimmino” “ha voglia di spendere. Noto – sottolinea – più decisionismo, più fiducia, è chiaro che i flussi sono sempre ridotti ed infatti dobbiamo imparare a convivere con questa nuova realtà. Ma se alle difficoltà che abbiamo ora, arriva l’ennesima stangata, allora sarà difficile poter ripartire”.
Source: agi