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Al via da martedì le domande per i Sostegni, pagamenti in 10 giorni

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AGi – Da domani sarà possibile richiedere i contributi a fondo perduto previsti dal decreto Sostegni. Le imprese e le partite Iva colpite dalla crisi innescata dalla pandemia potranno, dalla tarda mattinata di domani e fino al 28 maggio, inviare le richieste all’Agenzia delle Entrate tramite i canali telematici dell’Agenzia o attraverso la piattaforma web messa a punto da Sogei.

I 3 milioni di potenziali beneficiari stimati dovranno tutti trasmettere le domande poiché, a differenza dei precedenti ristori, non sono previste erogazioni automatiche. Il contributo arriverà direttamente sul conto corrente o potrà essere utilizzato come credito d’imposta in compensazione. Considerati i risultati ottenuti nella gestione dei precedenti contributi a fondo perduto e dei ristori, per il pagamento l’Agenzia guidata da Ernesto Maria Ruffini dovrebbe impiegare una decina di giorni a partire dall’invio della domanda, comprensivi  della verifica dei dati e dell’accredito su conto corrente.

L’obiettivo dichiarato dal governo è di garantire i primi pagamenti entro l’8 aprile e l’erogazione di tutti i contributi entro il mese. Si tratta di 11,5 miliardi di indennizzi, in media 3.700 euro, e si va da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 150.000 euro. Il contributo va dal 20 al 60% della differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato 2020 e l’ammontare medio mensile del fatturato 2019, in base ai ricavi 2019. Il meccanismo a scaglioni dovrebbe premiare di più le piccole imprese. Secondo la Cgia, i ristori copriranno solo dall’1,6 al 5% delle perdite subite lo scorso anno.Come richiedere il contributo

Il nuovo bonus a fondo perduto potrà essere richiesto compilando online un modulo da presentare a partire da domani e non oltre il 28 maggio 2021, sempre via web. Il contribuente potrà avvalersi degli intermediari che ha già delegato per il suo Cassetto fiscale o per il servizio di consultazione delle fatture elettroniche e sarà possibile accedere alla procedura con le credenziali Spid, Cie o Cns oppure Entratel dell’Agenzia. Per ogni domanda, il sistema dell’Agenzia effettuerà delle verifiche e rilascerà delle ricevute al soggetto che ha trasmesso la richiesta.

A chi spetta il contributo

Il nuovo contributo a fondo perduto può essere richiesto da imprese, autonomi e professionisti titolari di partita Iva che nel secondo periodo di imposta precedente al periodo di entrata in vigore del decreto (per la gran parte dei soggetti si tratta dell’anno 2019) abbiano conseguito un ammontare di ricavi o di compensi non superiore a 10 milioni di euro. Inoltre, il contributo spetta anche agli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, in relazione allo svolgimento di attività commerciali. Sono invece esclusi dalla fruizione del bonus i soggetti la cui attività risulti cessata alla data di entrata in vigore del decreto (23 marzo 2021) o che abbiano attivato la partita Iva successivamente (a partire dal 24 marzo 2021), gli enti pubblici, gli intermediari finanziari e le società di partecipazione.

I requisiti per ottenere il bonus

I requisiti per avere il bonus sono due. Il primo l’aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro. Il secondo è che l’ammontare medio mensile del fatturato dell’anno 2020 sia inferiore almeno del 30% dell’ammontare medio mensile del fatturato del 2019. Il contributo spetta anche in assenza del requisito del calo di fatturato per coloro che hanno attivato la partita Iva a partire dal 1 gennaio 2019.

Contributi dal 20 al 60% del calo di fatturato

L’ammontare del contributo è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato 2020 e l’ammontare medio mensile del fatturato 2019, in base ai ricavi 2019: 60% se i ricavi non superano la soglia di 100mila euro; 50% se i ricavi superano la soglia di 100mila euro fino a 400mila; 40% se i ricavi superano la soglia di 400mila euro fino a 1 milione; 30% se i ricavi superano la soglia di 1milione di euro fino a 5 milioni; 20% se i ricavi superano la soglia di 5 milioni di euro fino a 10 milioni.

È comunque garantito un bonus minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per tutti gli altri e massimo di 150.000 euro. Il nuovo contributo a fondo perduto, come i precedenti bonus, è escluso da tassazione sia per quanto riguarda le imposte sui redditi sia per l’Irap e non incide sul calcolo del rapporto per la deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi di reddito, compresi gli interessi passivi.

Per un bar 2.250 euro, per un albergo 10.000 euro

Secondo la Cgia i contributi a fondo perduto che riceveranno le attività che hanno perso oltre il 30% del fatturato mensile medio 2020 su quello registrato nel 2019 andranno a coprire tra l’1,6 e il 5% delle perdite subite.

L’associazione stima che per un bar che nel 2019 ha fatturato 90 mila euro e l’anno scorso ha perso il 50% del fatturato, l’importo che verrà riconosciuto sarà di 2.250 euro, praticamente il 5% della perdita di fatturato. Un’agenzia di viaggi che nel 2019 ha registrato un fatturato di 200 mila euro e l’anno successivo ha subito una calo del fatturato dell’80%, otterrà 6.667 euro di rimborso, pari al 4,2% della perdita di fatturato. Un albergo che nel 2019 ha fatturato 500 mila euro e nel 2020 ha visto contrarsi lo stesso del 60%, riceverà 10 mila euro, pari al 3,3% delle perdite. Una piscina o palestra con un fatturato di 2 milioni di euro e un calo del medesimo registrato nel 2020 del 75%, porterà a casa 37.500 euro, cifra che ammonta al 2,5% della perdita subita. Infine, un’ azienda tessile con un fatturato 2019 di 7 milioni di euro e una perdita avvenuta nel 2020 del 35%, incasserà un indennizzo di 40.833 euro: importo, quest’ultimo, che coprirà l’1,6% delle perdite.