Di Sergio Montedoro
“Le misure di sostegno stanziate dallo Stato a favore delle imprese si sono rivelate essenziali per la sopravvivenza stessa del tessuto imprenditoriale particolarmente vulnerabile nel difficile contesto economico per gli effetti del Covid, prima, e le conseguenze del conflitto russo-ucraino, poi. Le imprese che hanno beneficiato di tali aiuti si trovano però in questo momento a dover fare i conti con un adempimento che le obbliga a rendere conto dei finanziamenti ricevuti, la “Dichiarazione sostitutiva degli aiuti di Stato”, che presenta aspetti controversi e di difficile interpretazione per cui, se non correttamente compilato, le aziende possono incombere in risvolti critici se non addirittura penali”. Così Sergio Montedoro, Partner di Bernoni Grant Thornton e responsabile della sede di Roma, ha commentato nel corso del 45° evento, terza edizione nazionale, del Premio Industria Felix – organizzato da Industria Felix Magazine in collaborazione con Cerved – che ha insignito 203 società di capitali in Italia dell’Alta Onorificenza di Bilancio.
“L’urgenza di un chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate si fa ora più che mai necessaria – prosegue Montedoro – dato l’avvicinarsi del termine del 30 novembre per l’invio dell’autodichiarazione che impegna le imprese ad attestare il rispetto dei limiti massimali previsti dal Temporary Framework, dei quali, a sua volta la Commissione Europea chiede conto agli Stati membri. Il forte rischio di rappresentazioni erronee deriva dal fatto che non è specificato a quali sanzioni saranno esposte le imprese nel caso di falsa o infedele dichiarazione o di omessa presentazione della stessa. Ulteriore perplessità è generata dal concetto di “impresa unica” in quanto i massimali previsti devono essere rispettati considerando tutti i finanziamenti ricevuti dalle diverse entità che fanno parte di tale raggruppamento. Peraltro, non risulta ben circoscritta la definizione di operatore economico. Sorgono, ad esempio, dubbi nel caso in cui due società siano controllate dalla stessa persona fisica e quindi se costituiscano un’impresa unica o si debbano considerare due entità distinte. Ecco così che il rischio di “splafonamento” dei limiti si fa sempre più reale”.
“Alla luce di tali considerazioni – ha concluso Montedoro – è verosimile che un’impresa, se non adeguatamente supportata, potrebbe ritrovarsi a riferire valori non conformi o erronei con ciò che ne conseguirebbe. Noi come Grant Thornton possiamo offrire un prezioso supporto di consulenza alle aziende nell’orientarsi nella compilazione del modello e ad affiancarle, attraverso professionisti esperti e specializzati, nella raccolta del materiale e nella delicata verifica dei finanziamenti ricevuti.”