AGI – Aprirà’ a Ivrea il primo parco naturale di bambù con percorsi educativi legati all’ambiente, che hanno l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sui benefici economici, ambientali e rigenerativi di questa pianta. A crearlo l’azienda torinese Alma Italia S.p.A, che ha già realizzato oltre 70 ettari di bambuseti sparsi fra Piemonte, Emilia Romagna e Puglia. L’azienda da anni promuove un progetto per la coltivazione condivisa di bambù gigante per riforestare terreni impoveriti.
Un’attività rivolta non solo ad agricoltori, ma anche a cordate di piccoli investitori che con un basso investimento possono entrare in un modello di business: una piantagione di un solo ettaro di bambù gigante a produttività non intensiva ha infatti una rendita media annua stimata tra i 22.000 e i 45.000 euro.
Sono più di 1.500 le applicazioni industriali derivanti dalla pianta di bambù gigante, dal germoglio utilizzato nel settore alimentare, alle foglie impiegate oltreché in campo food, anche nel settore cosmetico e farmaceutico, fino al culmo, la cosiddetta “canna di bambù” che trova molteplici usi in ambito tessile, edile e nel settore dell’arredo e dell’oggettistica
“Quello del bambù gigante è un modello di business che in Cina, Taiwan, Thailandia e Giappone è già molto diffuso – spiega il presidente di Alma Italia Spa Antonio Villani – e sta dando ottimi risultati perché utilizzato per la produzione in diversi settori: dalla costruzione di case fino alle pale di turbine eoliche, senza dimenticare l’ambito food non solo per i germogli, ma anche come integratore alimentare, fino al settore tessile per la realizzazione di capi di abbigliamento e accessori”.
“La forte crescita dovuta alla richiesta di mercato per applicazioni di tipo industriale, – aggiunge – gli riconoscono la definizione di ‘acciaio vegetale’, grazie alle sue caratteristiche di resistenza e durezza, che lo rendono idoneo anche all’utilizzo in ambito edilizio e tecnologicoe nel campo delle energie rinnovabili”.
La holding Alma Italia S.p.A è attiva attraverso un modello di economia circolare, che si sviluppa dalla coltura e la gestione dei bambuseti fino alla parte commerciale, che consente di far arrivare al consumatore finale tutti i prodotti a base di bambù. Nel 2020 è stato anche lanciato il brand di moda ecosostenibile “Cannadibambù”.
Vedi: Ad Ivrea il primo parco naturale di piante di bambù
Fonte: cronaca agi