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A giugno una stangata fiscale da 17 miliardi

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I versamenti fiscali di aprile e maggio, sospesi col decreto legge Imprese (o liquidità), dovranno essere saldati a giugno in un’unica soluzione oppure in cinque rate mensili fino a ottobre: il totale ammonta a 17 miliardi di euro.

Lo segnala Unimpresa in un documento nel quale illustra i dettagli tributari del provvedimento d’urgenza (decreto-legge 23 dell’8 aprile 2020) col quale è stato disposto lo slittamento, in presenza di determinate condizioni, dei versamenti tributari (compresa l’Iva) e contributivi riferiti ai mesi di marzo e aprile che di norma si saldano rispettivamente ad aprile e a maggio.

Il congelamento – spiega Unimpresa – vale anzitutto per le aziende con ricavi non superiori a 50 milioni di euro nel 2019, se hanno subito nel mese di marzo 2020 una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% rispetto a marzo 2019; stesso discorso vale per aprile per i versamenti di maggio 2020.

Lo stesso beneficio scatta per le aziende con ricavi superiori a 50 milioni nel periodo di imposta 2019, se hanno subito nel mese di marzo 2020 una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 50% rispetto a marzo 2019; anche per questa fascia di imprese, l’agevolazione vale, in relazione alle scadenze di aprile, per i versamenti di maggio 2020. Versamenti sospesi anche le aziende che hanno intrapreso l’attività di impresa in data successiva al 31 marzo 2019.

In totale – conclude Unimpresa – stando alla relazione tecnica del decreto, il congelamento riguarda circa 17 miliardi di adempimenti: 4,3 miliardi sono relativi a ritenute da lavoro dipendente, 5,5 miliardi sono il gettito Iva, 900 mila riguardano il versamento delle ritenute d’acconto degli autonomi e 6,5 miliardi sono, invece, riconducibili a imposizioni contributive.

 

Vedi: A giugno una stangata fiscale da 17 miliardi
Fonte: economia agi


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