AGI – Ha affrontato nove quarantene, una per ogni volta che, nel periodo di pandemia, è uscita dalla casa di riposo in cui vive a Cuneo. Non si è mai ammalata, Maria Teresa Bagutti, ma le regole delle RSA prevedono, in caso di uscita, un periodo di isolamento al rientro nella struttura.
“Quando si parla di Rsa, si pensa solo a persone non autosufficienti – spiega all’AGI – invece ci sono anziani che ci vanno per scelta. Noi siamo autosufficienti, in regime alberghiero”. “Abbiamo l’impressione di essere stati dimenticati – prosegue – chi di noi non ha parenti, ha necessità di uscire. Io ho solo una nipotina di 12 anni e per poter stare un giorno o due con lei ho affrontato ben nove quarantene”.
”C’è poi l’esigenza di andare a fare magari una visita specialistica, andare in banca a mettere una firma oppure andare al cimitero. Se si esce – spiega ancora Maria Teresa Bagutti – bisogna fare la quarantena, noi sentiamo questo fatto come una privazione della libertà. Siamo vaccinati, io ho fatto già 10 tamponi, inoltre alla nostra età c’è molta responsabilità. Perché non possiamo uscire?”. “Passeggiavamo tutti i giorni per il centro di Cuneo – ricorda – ora vediamo dalla finestra la gente che conduce una vita pressoché normale”.
Maria Teresa Gabutti, lo scorso 31 luglio, ha deciso di combattere la sua battaglia con carta e penna. Ha scritto all’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al governatore del Piemonte Alberto Cirio e persino a Papa Francesco. “Soltanto il Papa mi ha risposto – ha spiegato – ha detto che pregherà per noi. Mi ha fatto piacere, ma sono dispiaciuta di non aver avuto risposta dalle istituzioni”.
Così, anche a nome di altri anziani autosufficienti della struttura, ha deciso di inviare una lettera all’attuale premier Mario Draghi.“Dall’inizio della pandemia la nostra vita è cambiata – ha scritto – si obietta che è pure cambiata la vita tutti, ma noi viviamo come dei reclusi. Si può uscire ma poi si entra in quarantena il che vuol dire essere chiusi nella propria camera per un periodo di sette giorni. La struttura in cui vivo è in centro città, è molto bella e ci viviamo molto bene, ma non basta”.
La prego signor Presidente Draghi – ha proseguito – restituisca pure a noi la libertà e sapremo usarla in modo responsabile”. Maria Teresa Gabutti non si perde d’animo, ma con un po’ di amarezza, afferma: “Ci dicono che gli anziani hanno saggezza, cultura e che sono quindi molto utili, ma alla fine ci tengono chiusi qui dentro. In questo anno di pandemia, mi sembra di essere invecchiata 5 anni. Il mio desiderio è solo quello di essere libera e di poter uscire come prima”.
Source: agi