Il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, insediatosi venerdì scorso per un terzo mandato che l’opposizione sostiene abbia ottenuto coi brogli, ha avvertito che il Venezuela si sta preparando insieme a Cuba e Nicaragua per “prendere il potere” ,”armi, se necessario, per difendere “il diritto alla pace”. “Il Venezuela si prepara insieme a Cuba, insieme al Nicaragua, insieme ai nostri fratelli maggiori nel mondo, nel caso in cui un giorno dovessimo prendere le armi per difendere il diritto alla pace, il diritto alla sovranità e i diritti storici della nostra patria”, ha dichiarato il leader chavista alla chiusura del Festival Internazionale Antifascista Mondiale, convocato dal suo governo.
Nel corso dell’incontro Maduro ha anche auspicato la formazione di una “grande alleanza mondiale”, come quella che, a suo dire, è stata creata 80 anni fa per progredire nella sconfitta del “fascismo”. “Se il caso dovesse presentarsi”, sostiene il presidente venezuelano, Caracas e i suoi alleati dovrebbero avere la capacità di “affrontarlo con le armi in mano” e “con una legittima lotta armata”. “Nessuno deve sbagliarsi sul Venezuela”, ha proseguito Maduro, “se è con mezzi leciti, andremo avanti con mezzi leciti. E se è con mezzi illeciti, lo supereremo anche con mezzi illeciti, in modo che il nostro popolo sia rispettato”.
Tra le condanne di gran parte della comunità internazionale, che riconosce il candidato dell’opposizione Edmundo Gonzalez Urrutia quale vincitore del voto dello scorso 28 luglio, gli ex presidenti colombiani Alvaro Uribe (2002-2010) e Ivan Duque (2018-2022) hanno sollevato la possibilità di un intervento nel paese caraibico. In risposta, Maduro ha affermato oggi che “nessuno vuole un intervento militare” o “ulteriori sanzioni”. (AGI)
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