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Giappone: la ricetta di Tokyo, “lavorare 4 giorni settimana”

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Il governo metropolitano di Tokyo permetterà al suo personale di lavorare per quattro giorni alla settimana: si tratta di un esperimento che partirà il prossimo aprile e concepito per invertire il basso tasso di natalità del paese, considerando il fatto che la popolazione giapponese si avvia verso il 16° anno consecutivo di calo.
L’approccio “four-on, three-off” basato sull’equilibrio tra lavoro e vita privata, consente ai cittadini della più grande metropoli al mondo di modificare il proprio orario di lavoro per liberare completamente un giorno a scelta ogni settimana. Si partirà dai dipendenti dell’amministrazione comunale. L’incremento del tempo libero la maggiore flessibilità dovrebbero, in teoria, rendere l’educazione dei figli meno scoraggiante. “Continueremo a rivedere il nostro stile di lavoro in modo flessibile, in modo che nessuno debba sacrificare la propria carriera a causa di eventi della vita come il parto e la cura dei figli”, ha dichiarato il governatore di Tokyo Yuriko Koike durante l’ultima riunione dell’assemblea cittadina. L’esperimento della settimana di quattro giorni di Tokyo segue programmi simili nei governi locali delle prefetture e delle città di tutto il Giappone. A livello globale, è già operativa 4 Day Week Global, un’organizzazione no-profit con sede nel Regno Unito che promuove i molteplici benefici di una settimana lavorativa più breve e che ha condotto esperimenti pilota in 20 Paesi per valutare l’impatto di una politica che spesso incontra una forte resistenza da parte dei tradizionalisti. I fondatori di 4 Day Week Global hanno descritto il passo compiuto dal governo metropolitano di Tokyo come “straordinario, in un Paese che ha la reputazione di non essere flessibile in questo campo e che ha una vera e propria parola – karoshi – che indica la morte per eccesso di lavoro”. La fondatrice Charlotte Lockhart ha spiegato che laddove attuato tale protocollo, “la produttività aumenta, la capacità di attrarre e trattenere il personale migliora e i giorni di malattia si dimezzano”. (AGI)