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Femminicida scarcerato perché obeso resta ancora i domiciliari

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Rimane per ora ancora agli arresti domiciliari nella casa dei suoi genitori a Biella Dimitri Fricano, il 35enne condannato a 30 anni per il femminicidio della fidanzata Erika Preti e successivamente scarcerato per motivi di salute, in quanto gravemente obeso. L’assegnazione agli arresti domiciliari avrebbe dovuto essere temporanea per dodici mesi, che sono scaduti lo scorso 7 novembre, ma il tribunale di sorveglianza di Torino non ha fissato alcuna udienza per rivalutare la situazione come era previsto. E’ quindi molto probabile che Fricano rimarrà a casa anche il prossimo Natale, potendo tra l’altro usufruire di alcune agevolazioni, come la possibilità di uscire per alcune ore al giorno. La mancata fissazione dell’udienza da parte del tribunale di sorveglianza non è al momento commentata dal legale di Fricano, avvocato Erica Chiastellaro, che rimanda ogni valutazione al momento in cui ci sarà una decisione del tribunale stesso. Molto delusi e provati, invece i genitori della vittima, Tiziana Suman e Fabrizio Preti, ai quali è già capitato di incrociare Fricano in centro a Biella. Nei giorni scorsi hanno scritto una lettera ai direttori dei giornali biellesi, in cui esprimono la loro delusione: “Siamo increduli e delusi dalle istituzioni – si legge nella lettera – e abbiamo capito che non interessa a nessuno se un femminicida gira tranquillo per le strade dopo soli 6 anni di carcere. Se non è dimagrito che senso ha lasciarlo ancora a casa? E perché non metterlo in una struttura adeguata? Abbiamo avuto un’altra delusione dallo Stato che continua a difendere e tutelare chi non dovrebbe averne minimamente diritto. Cosa dobbiamo ancora subire dopo che ci ha distrutto la vita?”. (AGI)