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Ddl lavoro: Camusso (Pd), nulla per quello buono e dignitoso

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“In questo provvedimento molto eterogeneo, che era addirittura un collegato alla manovra del 2024, non ci sono contributi per il lavoro buono e dignitoso per come lo definisce l’Ue. C’è qualche intervento di sburocratizzazione e di semplificazione delle procedure che forse sarà visto di buon occhio da qualche impresa, ma non c’è nulla di funzionale al lavoro buono, perché c’è la voglia di arretrare rispetto alla contrattazione collettiva e di derogare rispetto al fatto che l’Ue considera il lavoro a tempo indeterminato la forma ordinaria di lavoro, mentre le altre sono eccezioni. E’ una preoccupazione sapere che ora ci saranno imprese senza lavoratori dipendenti, nell’infinita rincorsa al lavoro che costa un po’ di meno. In un momento in cui le crisi aziendali in Italia purtroppo si rincorrono, non credo che sia utile togliere norme e vincoli, stabilire che si può lavorare nei seminterrati e nei sotterranei senza prevenzioni e senza cartellino nei cantieri edili. Non è meglio pensare, come fa la maggioranza con questo Ddl, che le norme sono un vincolo negativo invece che la condizione di tutela delle persone”. Lo ha detto la senatrice del Pd Susanna Camusso, in dichiarazione di voto nell’Aula del Senato.
“La più grande delusione di provvedimenti come questo – ha proseguito Camusso – è che ci sarebbe stato bisogno piuttosto di un grande intervento che indicasse come qualità e sicurezza del lavoro siano fondamentali per la competitività del Paese e per difendere i lavoratori mentre si affronta il cambiamento. In altre parole non era meglio proporre in Europa il prolungamento di Sure? La maggioranza ha detto di no a tutto e la preoccupazione è non avere strumenti per affrontare la crisi che ci aspetta”. (AGI)