“La nostra comunità ha dimostrato di avere grande voglia di partecipare e di decidere. Saprà tornare a esprimersi, rispondendo a maggioranza a chi si appiglia a dei cavilli giuridici”. Giuseppe Conte torna a replicare a Beppe Grillo dopo la richiesta di ripetere il voto della Costituente M5s e, intervistato dal Fatto Quotidiano, ribadisce che “quello di Grillo è di fatto un tentativo di sabotaggio del processo costituente. L’ennesima entrata a gamba tesa da parte sua, dopo che aveva cercato di impedire lo svolgimento di questo grande esperimento di partecipazione”. “Chiedere un nuovo voto è una sua prerogativa, prevista nello Statuto. Di fronte a un esito chiaro del voto, nel quale una chiara maggioranza si è espressa per cancellare la figura del Garante – annota il presidente M5s – ci si aggrappa a una norma feudale pur di non accettare la volontà dell’assemblea. Così lui rinnega la sua stessa storia e quella del Movimento, che ha fatto della partecipazione democratica un suo valore fondante”.
“Quando si chiamano a votare 89 mila persone, per decidere del loro futuro, bisogna anche accettare tutte le conseguenze, come applausi e fischi. Io stesso – osserva ancora – ho subito una contestazione all’inizio dell’assemblea, e l’ho accettata: si chiama democrazia. Ma c’è un dato politico innegabile: il voto ha testimoniato che la nostra comunità non vuole più guardare indietro, ma solo avanti”. A ogni modo, Conte si dice certo che “la nostra comunità saprà rispondere. Invito tutti a partecipare per esprimere la loro scelta, anche perché qui è in gioco – avverte – il futuro della nostra comunità”. Quanto ai tempi per le nuove votazioni, Conte parla di “pochi giorni. Saremo rapidi” e taglia corto su una contesa legale sull’uso del simbolo: “Non ha alcun titolo per farlo, lo ribadisco”, afferma. In un’intervista al Corriere della Sera, l’ex presidente del Consiglio fa poi notare che «i seguaci di Grillo avevano già invitato a non votare. Il tentativo di boicottaggio già c’è stato, ma la maggioranza degli iscritti ha dimostrato di credere a quello che in passato Grillo ha sempre predicato, cioè il valore della democrazia. È paradossale che si rimangi la regola dell’uno vale uno, per affermare la regola che c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme”.
«Il simbolo – mette in chiaro Conte – è del M5s, non appartiene né a me né a Grillo».
“Mi sorprende che, di fronte al più radicale esperimento di democrazia partecipativa e deliberativa, i giornali offrano una lettura così personalizzata”, spiega poi Conte a proposito della nascita del ‘suo’ partito dopo l’archiviazione dell’era Grillo. “Non c’è mai stato lo scontro Conte-Grillo – assicura – perché io non ho mai raccolto le sue provocazioni. Semmai lo scontro è quello di Grillo contro la sua comunità».
«Abbiamo una comunità matura e unita, desiderosa di partecipare e contare, non vedo scissioni all’orizzonte», afferma ancora Conte. (AGI)