“Leonardo Maria Del Vecchio, che ha chiesto di essere ascoltato dalla Procura durante l’interrogatorio di ieri ha dimostrato alla Procura di non aver mai voluto concorrere negli accesi abusivi, uniche incolpazioni che lo coinvolgono a titolo di concorso per ‘aver incaricato De Marzio ad acquisire informazioni’”. Lo precisa l’avvocata Manuela Mascalchi all’indomani dell’interrogatorio a cui il figlio 29enne di Leonardo Del Vecchio si è sottoposto con il pm Francesco De Tommasi e i Carabinieri del nucleo investigativo di Varese. Riguardo le vicende relative all’intenzione di installare il cantatore informatico trojan nel cellulare dell’ex fidanzata, “si è chiarito che tali fatti non sono contestati a Leonardo Maria Del Vecchio e non vengono contemplati nei capi di incolpazione nei suoi confronti. È accusato solamente Calamucci per aver creato un falso report per cercare di venderlo ad alto prezzo, il trojan che non è stato mai messo nel telefono della Serfaty”. Inoltre neanche i fatti del report falso sul fratello maggiore Claudio Del Vecchio “sono oggetto di incolpazione nei confronti di Leonardo Maria Del Vecchio, reato di falso contestato solamente a Calamucci che riceveva in subappalto i lavori da De Marzio”. Durante l’interrogatorio – afferma la legale – “abbiamo dimostrato con prove documentali, acquisite dalla Procura, di aver pagato alla società Neys Agency di De Marzio, con la quale c‘era un contratto di consulenza “nel rispetto delle leggi”, con fatture acquisite per diverse centinaia di migliaia di euro, per servizi di Lo-ss-protection, incarichi leciti aventi ad oggetto attività di analisi reputazionali su potenziali controparti contrattuali, kyc, attività di adeguata verifica della controparte, cyber security”. (AGI)