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Francia: omaggio coraggio iraniana denudata,”Monitoriamo sorte”

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Il capo della diplomazia francese Jean-Noel Barrot ha elogiato il “coraggio” della giovane donna iraniana arrestata dopo essersi spogliata in pubblico per protestare contro le molestie degli agenti di sicurezza un video diventato virale sui social network.
“Rendo omaggio al coraggio di questa giovane donna che mostra resistenza ed è assurta al rango di icona per la lotta delle donne in Iran, per la lotta delle donne ovunque i loro diritti siano minacciati”, ha dichiarato Barrot sull’emittente France 2. “La nostra ambasciata in Iran monitora la situazione con molta attenzione e ci riferisce ora per ora”, ha aggiunto senza fornire ulteriori dettagli.
La giovane donna, studentessa della prestigiosa Università Azad di Teheran, è stata molestata da agenti di sicurezza che credevano che non rispettasse il rigido codice di abbigliamento islamico obbligatorio, secondo gruppi di attivisti che hanno rivelato il caso sabato scorso. Si è spogliata per protesta e ha marciato fuori dall’università, in un video diventato virale, prima di essere portata via violentemente dagli agenti di sicurezza. Da allora il suo destino è rimasto sconosciuto, anche se circolano informazioni su un suo trasferimento forzato in un ospedale psichiatrico con l’accusa di “disturbo mentale”.
“Le autorità iraniane devono rilasciare immediatamente e incondizionatamente” la giovane donna, ha reagito su Amnesty Iran. L’agenzia iraniana Fars, dal canto suo, ha denunciato l’accaduto e ha pubblicato una foto sfocata della studentessa. Secondo l’agenzia, la giovane indossava abiti “inappropriati” per andare a lezione e si è “spogliata” dopo essere stata avvertita dagli agenti di sicurezza.
La legge islamica in Iran impone alle donne un codice di abbigliamento molto rigido, alle quali è richiesto di indossare foulard e abiti larghi che ne nascondano le forme. Le donne iraniane sono all’origine di un movimento di rivolta senza precedenti nel Paese dopo la morte, nel settembre 2022, della giovane curda Mahsa Amini, arrestata per non aver rispettato il codice di abbigliamento.
Il movimento Femme Vie Liberté è stato represso in maniera massiccia dalle autorità iraniane, provocando almeno 551 morti e migliaia di persone arrestate, secondo le Ong. (AGI)