“Pure con Mancini (l’ex agente del Sismi, ndr) eravamo amici, anche perché è tutta gente che io ho conosciuto quando eravamo ai Servizi, tutti insieme eravamo, con Giuliano Tavaroli in Procura, con Mancini… Ovviamente gli ho fatto pure dei favori a lui, lui me ne ha fatti anche a me, parecchi eh, non… Delle volte avevo bisogno di sapere in Romania, all’estero, dove erano… tranquillamente”. Lo diceva il 2 novembre 2023 l’ex poliziotto Carmine Gallo, dal 25 ottobre agli arresti domiciliari, parlando con l’imprenditore edile e cliente Lorenzo Sbraccia, indagato, negli uffici della Equalize. Per i carabinieri del nucleo investigativo di Varese, che intercettano la conversazione, la dichiarazione di Gallo “è tutt’altro che priva di fondamento, come già segnalato in altre note, e non appare nemmeno frutto di una millanteria o della necessità di accreditarsi con l’interlocutore”. E questo perché – annotano gli investigatori dell’Arma nell’informativa depositata alla Dda di Milano lo scorso 25 settembre nell’ambito dell’inchiesta sul gruppo legato alla Equalize – “si tratterebbe di una situazione che a prima vista può sembrare incredibile poiché Gallo non ha mai abbandonato i contatti con la Polizia di Stato e la sua funzione d’intelligence sembrerebbe essere legata proprio al ruolo ‘interno’ agli uffici giudiziari della Procura della Repubblica di Milano”. (AGI)