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Roma: mons.Reina,tanti restano indietro,loro diritti non valgono

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“Constatiamo come tanti, tantissimi, nella nostra città rimangono indietro; è come se per loro i diritti non valessero pienamente”. Così il Vicario di Roma, monsignor Baldassarre Reina, nel suo intervento all’assemblea diocesana con Papa Francesco nella Basilica di San Giovanni in Laterano, a 50 anni dal convegno sui “mali di Roma”.
In particolare, sottolinea Reina, “ci siamo soffermati su quattro gravi forme di povertà che penalizzano molte delle persone che vivono a Roma. La povertà educativa che interessa bambini e ragazzi; la povertà sanitaria, nonostante il sistema sanitario pubblico molti non hanno accesso alle cure mediche. La terza forma di povertà alla quale ci siamo accostati è quella della casa. Chi pensa di prendere una casa in affitto a Roma deve disporre di cifre molto importanti. Migliaia di persone sono in attesa di un alloggio popolare e tantissimi giovani non riescono a trovare nemmeno una stanza per vivere a Roma durante gli anni di università. L’ultima forma di povertà è quella del lavoro. Il lavoro apparentemente c’è ma non sempre è pagato bene con tutti i diritti che garantiscono al lavoratore una giusta retribuzione con cui pensare alla propria famiglia e al proprio futuro”.
“Queste forme di povertà sono rese ancora più gravi dalla solitudine che avvolge come un triste mantello tante persone e da un’indifferenza diffusa che è parte del clima culturale che respiriamo e che ci preoccupa moltissimo”, osserva monsignor Reina che parla di “grido di dolore che si innalza ogni giorno dai diversi angoli della città”. “E’ un grido che non può lasciarci indifferenti. Il Signore attraverso quel grido ci parla e ci interpella. Come nella parabola del buon Samaritano non vorremmo mai essere tra quelli che vedono qualcuno a terra mezzo morto e si girano dall’altra parte. Sappiamo di essere chiamati ad essere Chiesa che si china, si prende cura, si carica sulle spalle”, ha concluso Reina. (AGI)