L’assessore “Granelli l’ho incontrato in questi giorni, è sereno. Non è facile per tutti noi, ormai ho più di un dirigente che lascia l’amministrazione, perché obiettivamente oggi il rischio, non solo a fare politica, ma anche a lavorare per l’amministrazione, è alto”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala a margine della commemorazione dei martiri di Gorla a proposito dell’indagine che vede coinvolto l’assessore alla sicurezza Marco Granelli, indagato per omicidio colposo nell’inchiesta sulla morte di Cristina Scozia, la ciclista morta dopo essere stata investita sulla ciclabile in via Sforza. “Adesso vediamo un po’ cosa decideranno, è chiaro che non è una premessa rituale, però io nel mondo della politica conosco pochissime brave persone come Marco Granelli, che è uno che si impegna, che fa le cose proprio per il senso del dovere – ha aggiunto -. Quella delibera, tra l’altro, lui come assessore, poteva anche evitare di firmarla, nel senso che non era nemmeno obbligato a firmarla. Ora, non voglio commentare la decisione della Procura, perché vediamo cosa succederà tra il termine delle indagini e un possibile rinvio a giudizio”. Piuttosto “ciò apre una riflessione sulle piste ciclabili, nel senso che se dovesse passare l’idea che le piste ciclabili possono essere fatte solo in protezione, cioè col cordolo, oggettivamente noi abbiamo finito di fare piste ciclabili, perché Milano è così, è una città con le vie strette e perché in Europa poi la maggior parte delle piste ciclabili sono solamente disegnate. Invece, la riflessione su come dev’essere fatta la segnaletica e sulla semaforica la si può affrontare. Però, anche per l’osservazione dei numeri, le piste ciclabili sono gradite da una parte significativa della popolazione. Quindi ci terrei a continuare su questo percorso”, ha concluso. (AGI)
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