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Parità genere: via libera Camera a mozione di maggioranza

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La mozione della maggioranza sulla parità di genere, approvata dalla Camera, impegna il governo: “a porre in essere iniziative e progetti finalizzati alla diffusione della cultura dell’uguaglianza, dell’equità e dell’indipendenza economica nelle scuole, nei luoghi di lavoro e in ogni ambito della società civile, anche al fine di responsabilizzare le aziende e l’intera comunità in modo che sia sentito, a livello collettivo, l’impegno di superare ogni divario affinché la parità di genere sia riconosciuta come uno di quei valori primari che devono guidare le politiche delle aziende italiane; ad adottare iniziative affinché nell’ambito della contrattazione collettiva, di primo e secondo livello, siano favorite iniziative a sostegno della parità di genere, dell’inclusione e del superamento di ogni discriminazione, anche e soprattutto incentivando la negoziazione di accordi che promuovano la trasparenza salariale e l’equità retributiva; a sostenere e potenziare ulteriormente l’offerta di servizi per l’infanzia e per la cura degli anziani e delle persone fragili, rendendoli accessibili e di qualità; ad adottare iniziative di competenza volte a promuovere flessibilità lavorativa e lavoro agile per favorire la conciliazione tra vita professionale e familiare; ad adottare iniziative normative volte a riconoscere agevolazioni tributarie alle donne vittime di violenza di genere o domestica certificata, da incrementare in presenza di figli minori conviventi; ad avviare iniziative di competenza volte a garantire la realizzazione concreta di percorsi di formazione continua che favoriscano l’aggiornamento delle competenze delle donne e la loro adattabilità ai cambiamenti del mercato del lavoro; a proseguire le iniziative di competenza volte a garantire la realizzazione concreta di percorsi stabili di orientamento post-scolastico che coinvolgano i discenti, istituzioni pubbliche e operatori privati, per favorire la conoscenza delle discipline Stem, sensibilizzando docenti e studenti e valorizzando il talento delle studentesse e degli studenti negli ambiti scientifici e tecnologici; ad adottare iniziative normative volte a ridurre il divario pensionistico di genere, anche adottando provvedimenti che favoriscano attraverso campagne informative e misure incentivanti l’adesione a forme di previdenza complementare; a proseguire nelle iniziative anche di carattere normativo improntate a un approccio paritario tra madre e padre relativamente all’accesso ai congedi parentali; a proseguire le iniziative già adottate a sostegno del lavoro e delle imprese femminili, descritte in premessa, e a valutare le modalità di estensione del cosiddetto bonus mamme anche alle lavoratrici autonome; ad adottare le necessarie iniziative volte a potenziare e rendere maggiormente operativo il Fondo impresa femminile, l’incentivo nazionale che sostiene la nascita e il consolidamento delle imprese guidate da donne, promosso dal Ministero delle imprese e del made in Italy; ad adottare iniziative volte a integrare i benefici già riconosciuti alle imprese che ottengono la certificazione della parità di genere”. (AGI)