Come ogni GMG, anche quella di Seul sarà “un’occasione per tutti i giovani per riscoprire la bellezza della vita cristiana, e portare nelle circostanze ordinarie della vita quotidiana il desiderio rinnovato di essere discepoli di Gesù e fedeli al Suo Vangelo. La riscoperta della vita cristiana, poi, può essere il terreno fertile per il fiorire di tante vocazioni, al matrimonio o al sacerdozio e alla vita consacrata. Tutto questo avrà grandi benefici per la Chiesa in Corea, per il continente asiatico e per la Chiesa a livello globale”, ha aggiunto il porporato. “Il dinamico contesto asiatico farà riflettere i giovani sul dialogo tra fede e modernità: sullo sfondo vi sono le sfide di portata globale con le quali oggi i giovani si confrontano: pensiamo alla perdita di senso che spesso caratterizza la vita nelle società più sviluppate, alla rivoluzione digitale, alla crisi climatica, alle disuguaglianze economiche. I grandi interrogativi che queste sfide sollevano saranno di stimolo per i giovani a dare il loro personale contributo perché la cultura contemporanea sia fermentata e trasformata dal vangelo, con la sua forza, la sua luce e la sua perenne novità”.
Nella conferenza stampa in Vaticano erano presenti anche l’arcivescovo di Seul e presidente del Comitato Organizzatore Locale (COL) di Seul 2027, monsignor Peter Soon-Taick Chung e monsignor Paul Kyung Sang Lee, Coordinatore Generale della GMG di Seul 2027. Dopo la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Manila del 1995, la GMG torna in Asia “culla delle maggiori religioni del mondo”, con il suo “variegato mosaico delle sue numerose culture, lingue, credenze e tradizioni, che comprendono una parte veramente considerevole della storia e del patrimonio della famiglia umana”. Così, riprendendo le parole di Giovanni Paolo II nell’Esortazione apostolica Ecclesia in Asia, il Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, il cardinale Kevin J. Farrell ha spiegato nel corso di una conferenza stampa in Vaticano “Verso la GMG Seul 2027”. “La naturale apertura dell’Asia alla coesistenza delle culture, al dialogo e alla complementarità, sarà di grande aiuto per i giovani pellegrini, nel loro cammino di formazione per diventare i messaggeri di pace del futuro, in un mondo così lacerato da conflitti e contrapposizioni”, ha sottolineato Farrell.
In Corea, cattolici rappresentano l’11 % della popolazione. “Sebbene, dunque, minoritaria, la Chiesa è piena di vitalità e di iniziative di ogni tipo, ed è arricchita dall’eroica testimonianza di tanti martiri, da cui emana ancora, fortissima, una luce di fede e di speranza che raggiunge tutti i credenti in ogni parte del mondo”. (AGI)