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Commemorazione Livatino: Mantovano, ucciso anche perchè non gli fu data scorta

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34 anni fa, moriva assassinato in un’agguato di mafia il giudice Rosario Livatino.
“Rosario Livatino venne ucciso perché fece bene prima il pm e poi il giudice. Come pubblico ministero, infatti, istruì e portò avanti con successo il primo processo contro Cosa Nostra operante ad Agrigento, mentre come giudice sottoscrisse decine e decine di provvedimenti di misure di prevenzione, soprattutto patrimoniale, inserendosi in un contrasto molto forte tra Cosa Nostra palermitana e la cosiddetta Stidda”. A dirlo è il sottosegratario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, in un’intervista a Radio Radicale per ricordare, appunto, Rosario Livatino.
“La sua morte – ricorda Mantovano – venne decisa dal capo della stidda di Canicattì, paese originario di Livatino, e venne ucciso per tre ragioni: innanzitutto per vendetta, perché tutti i suoi provvedimenti resistevano in ogni grado di giudizio. Secondo, perché la Stidda doveva dimostrare di essere alla pari di Cosa Nostra, uccidendo quindi anch’essa diversi giudici. Terza ragione perché Livatino non aveva la scorta, ma non perché lui l’aveva rifiutata, come spesso si è detto, bensì – puntualizza – perché non gli era mai stata proposta”. (AGI)