Uno stimolatore cardiaco temporaneo, che si “autoassembla” dopo esser stato iniettato attorno al cuore sotto forma di una soluzione di nanoparticelle, può correggere l’aritmia cardiaca in situazioni di emergenza con l’aiuto di una fonte di energia esterna. Dopo il trattamento, l’elettrodo scompare spontaneamente dal corpo. Questo è l’approccio innovativo sviluppato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Lund (Germania) e testato con successo sugli animali. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications. L’aritmia si verifica quando ci sono disturbi nei segnali elettrici del cuore, che lo fanno battere troppo velocemente, lentamente o in modo irregolare. Spesso, l’aritmia può essere trattata con farmaci, ma è anche possibile alterare il ritmo cardiaco utilizzando segnali elettrici con, ad esempio, un defibrillatore o un pacemaker impiantato chirurgicamente. Questi tipi di interventi possono essere difficili nelle zone di guerra, durante le escursioni in montagna o in altri ambienti in cui non è disponibile un defibrillatore o dove l’intervento chirurgico non è fattibile. “Abbiamo sviluppato uno stimolatore cardiaco iniettabile per situazioni di emergenza, che consiste in una siringa caricata con una soluzione di nanoparticelle”, afferma Roger Olsson, professore all’Università di Lund e autore dello studio. Le nanoparticelle sono particelle estremamente piccole. Poiché sono così piccole, possono essere iniettate con un ago più sottile di un capello umano. Quando la soluzione entra in contatto con il tessuto, si forma una struttura attorno al cuore costituita da una lunga catena di molecole, un cosiddetto polimero, che conduce l’elettricità. L’elettrodo iniettato si integra con le cellule del corpo e facilita le misurazioni ECG, può regolare i battiti cardiaci e correggere l’aritmia. “Se si collega un telefono cellulare al sito di iniezione vicino al cuore, è possibile stimolare temporaneamente il ritmo cardiaco fino a cinque giorni”, afferma Umut Aydemir, primo autore dello studio. Grazie al contatto stretto tra il polimero e il tessuto cardiaco, lo stimolatore può funzionare con bassi input di potenza che possono provenire da dispositivi portatili. La maggior parte delle persone porta con sé i propri telefoni cellulari ovunque e, con l’aiuto di un cavo attaccato alla pelle nel sito di iniezione vicino al cuore, le cariche dal telefono possono essere trasferite all’elettrodo conduttivo nel corpo. Con un’app sul telefono, che i ricercatori ora vogliono sviluppare, è possibile regolare l’aritmia prima che la persona in questione possa raggiungere un ospedale per ulteriori cure. Finora, questi studi sperimentali sono stati condotti su piccoli animali, pesci zebra ed embrioni di pollo. Ora che l’idea è stata ottimizzata e mostra un grande potenziale. Il passo successivo sono gli studi su animali più grandi, come i maiali, prima di poter pensare di passare agli esseri umani. “Il metodo è minimamente invasivo. Inoltre, lo stimolatore cardiaco si degrada spontaneamente e viene escreto dal corpo dopo il trattamento, quindi non è necessario rimuoverlo chirurgicamente”, conclude Martin Hjort, ricercatore dell’Università di Lund e altro autore dello studio. (AGI)