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Salute: guardare tv 5 ore al dì aumenta rischio demenza del 50%

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Guardare troppa televisione aumenta il rischio di demenza. Secondo uno studio condotto nel Regno Unito su 400.000 persone, le persone che guardano la tv per più di 5 ore al giorno hanno un rischio maggiore del 44% di sviluppare questa patologia debilitante. Questa cattiva abitudine è stata anche associato a tassi più elevati di ictus e Parkinson. Mentre, secondo i ricercatori, guardare massimo 3 ore di tv al giorno è la cosa migliore per la salute del cervello. Per arrivare a queste conclusioni, pubblicate sul Journal of the America Medical Directors Association, i ricercatori della Tianjin Medical University, in Cina, hanno analizzato i dati di 407.000 persone di età compresa tra 37 e 73 anni del progetto UK Biobank, di cui 40.000 avevano fatto una scansione cerebrale.
Nessuno aveva alcun disturbo cerebrale diagnosticato all’inizio dello studio. Durante il periodo di follow-up di 13 anni, 5.227 persone hanno sviluppato una demenza, 6.822 hanno avuto un ictus e 2.308 hanno ricevuto una diagnosi di Parkinson. In media i partecipanti guardavano la tv 2,7 ore al giorno. Ebbene, dai risultati è emerso che guardare per 3 o 5 ore la tv è associato a un rischio maggiore del 15% di sviluppare la demenza, rispetto a chi guardava per un’ora o meno. Coloro che guardavano la televisione per più di 5 ore, il rischio è più alto del 44%, a cui si aggiunge un rischio aumentato del 12% di ictus e del 28% di Parkinson. Invece, non è stato riscontrato alcun aumento del rischio legato al tempo trascorso davanti al computer, probabilmente perché l’uso degli schermi è associato a comportamenti più “mentalmente impegnativi”.
Il team di ricerca ha anche scoperto che guardare la tv per più di 5 ore è associato a una minore quantità di materia grigia e a centri di memoria più piccoli, entrambi fattori collegati a malattie cerebrali. Ma non è chiaro esattamente come la visione della tv abbia tali effetti. Una teoria sostiene che un comportamento sedentario, caratterizzato da bassi livelli di attività muscolare e dispendio energetico, porti a infiammazioni croniche e a una riduzione del flusso sanguigno al cervello. (AGI)