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Musei: all’Egizio di Torino torna il corredo di Nefertari

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Apre domani la nuova sala del Museo Egizio dedicata al corredo funerario di Nefertari (1295-1255 a. C.), che torna a Torino al termine di un tour internazionale, durato 8 anni e partito da Leiden in Olanda nel 2016 per poi toccare l’Ermitage di San Pietroburgo in Russia e numerosi musei oltreoceano, negli Stati Uniti e in Canada. Curato da Enrico Ferraris, con la collaborazione di Cinzia Soddu, il nuovo allestimento è stato realizzato con il sostegno della Fondazione Crt. Monili, amuleti, ushabti e calzari: sono alcuni dei reperti in esposizione, che ritornano nelle vetrine di inizio Novecento, volute da Ernesto Schiaparelli, all’epoca alla guida del Museo Egizio e che nella Valle delle Regine nei pressi di Luxor, nel 1904 scoprì la tomba di Nefertari. È nell’inverno 1903 che Schiaparelli avvia la Missione Archeologica Italiana nel sito, dove con i colleghi egiziani e italiani, concentrerà le sue ricerche per tre anni. Oltre 40 furono le tombe scoperte, ma il ritrovamento più sensazionale fu quello della tomba della regina Nefertari. In esposizione anche il modellino ligneo della tomba, fatto realizzare da Schiaparelli nei primi decenni del Novecento. La riproduzione offre la possibilità di guardare nei minimi dettagli il complesso ciclo di pitture dedicate al viaggio ultraterreno della regina Nefertari e che servì al Getty Conservation Institute da base per i restauri delle pitture originali negli anni Novanta. In occasione dell’apertura della sala, è atteso a Torino al Museo Egizio, Tarek Tawfik, presidente dell’Associazione internazionale degli egittologi, direttore del Centro per gli Studi Archeologici e il Patrimonio Internazionale a Luxor, già direttore generale del Grand Egyptian Museum (Gem). Il professore Tawfik incontra il pubblico domani alle 18 nella sala conferenze dell’Egizio. (AGI)
TO1/CAR