L’attacco che ha causato la morte di sette operatori umanitari nella Striscia di Gaza il 1 aprile è stato il risultato di “gravi mancanze” da parte dell’esercito israeliano, secondo il rapporto investigativo del governo australiano pubblicato oggi. L’indagine, guidata dall’ex capo dell’aeronautica Mark Binskin, è stata ordinata da Canberra a causa della morte di un cittadino australiano nella serie di tre attacchi, che hanno causato anche la morte di tre britannici, un canadese-americano, un polacco e un palestinese.
Le sette vittime lavoravano per l’organizzazione americana World Central Kitchen (WCK), fondata dal famoso chef José Andrés. L’esercito israeliano ha riconosciuto una serie di errori a vari livelli. L’attacco “non è stato consapevolmente o deliberatamente diretto contro WCK”, afferma il rapporto, ricordando che l’indagine interna condotta dall’esercito israeliano ha concluso che c’è stato un “grave errore derivante da un grave fallimento dovuto a un’errata identificazione, errori nel processo decisionale e violazioni delle regole di ingaggio e delle procedure operative standard”. Secondo il documento, l’esercito israeliano ha scambiato il convoglio umanitario per un convoglio del movimento islamista palestinese Hamas a causa della presenza di una guardia di sicurezza apparentemente armata che lavorava per WCK sul tetto di uno dei camion.
“In questo incidente, sembra che i controlli delle Forze di Difesa Israeliane siano falliti, con conseguenti errori nel processo decisionale e un’errata identificazione”, afferma il rapporto.(AGI/AFP)