Type to search

Montagna: Cnr-Cai, screening su stabilità rifugi oltre 2800 m

Share

I rilevamenti saranno effettuati da un team di professionisti esperti, cioe’ geologi e guide alpine per le attivita’ che riguardano i bivacchi di alta quota che richiedono particolare attenzione e tecnica nella fase di raggiungimento. Il team si avvarra’ di un modello messo a punto dal Cnr-Irpi per l’esecuzione delle analisi e per ottenere una reportistica uniforme da parte dei vari operatori coinvolti. Oltre alla valenza operativa, questo screening avra’ anche un importante ritorno in termini metodologici e scientifici, in quanto permettera’ la raccolta di dati mai acquisiti prima – fornendo cosi’ conoscenze utili alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico – e potra’ essere utilizzato come modello di riferimento per attivita’ analoghe in altri settori delle Alpi o in aree potenzialmente interessate da processi di degradazione del permafrost. ‘Resalp’, inoltre, aggiunge un importante tassello alla storica collaborazione scientifica che lega il Consiglio nazionale delle ricerche e il Club Alpino Italiano finalizzata a migliorare la conoscenza degli ambienti ed ecosistemi di alta quota e l’impatto dei cambiamenti climatici, collaborazione che e’ stata recentemente rinnovata grazie a un accordo siglato tra il Cai e il Gruppo di Lavoro sulle Montagne costituito all’interno del Dipartimento scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr. Per la prima volta in Italia saranno indagate le condizioni di stabilità geo-idrologiche dei 18 rifugi e 40 bivacchi del Cai posti al di sopra dei 2.800 metri di altitudine. Lo screening nasce dalla collaborazione tra l’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irpi) e il Club alpino italiano – Struttura Operativa Rifugi e Opere Alpine (Cai), con il progetto ‘Resalp – Resilienza Strutture Alpine’. Il progetto, finanziato dal Cai grazie a fondi messi a disposizione dal ministero del Turismo, prevede nell’arco dei prossimi due anni un’opera di valutazione unica nel suo genere a livello alpino, un’approfondita analisi di tutte le strutture di alta quota del Cai finalizzata a identificare eventuali evidenze di problemi di stabilita’ degli edifici o delle opere a essi connessi che possano essere legati a fenomeni di instabilita’ di natura geo-idrologica. Particolare attenzione verra’ riservata a quei processi riconducibili agli effetti del cambiamento climatico sulla stabilita’ del permafrost: il progetto ‘Resalp’ nasce, infatti, dalla volontà del Cai di mappare il territorio nel quale sono ubicate strutture la cui stabilità potrebbe essere a rischio a causa della riduzione del permafrost (il suolo perennemente ghiacciato) provocata dall’aumento delle temperature. (AGI)