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Sanità: Consulta, Sardegna può sforare limiti spesa nazionali

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La Regione Sardegna può aumentare la spesa per prestazioni sanitarie anche oltre i limiti imposti dalle leggi nazionali. L’ha sancito la Corte Costituzionale con una sentenza depositata oggi con cui ha dichiarato la non fondatezza delle questioni di legittimità costituzionale dell’art. 56 della legge regionale n. 9 del 2023 e dell’art. 5, comma 1, della n. 21 del 2023 sollevate dal governo. Per garantire i livelli essenziali di assistenza e ridurre i tempi di attesa, la Regione aveva autorizzato – con quelle disposizioni- l’incremento della spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie oltre i limiti previsti dalla normativa nazionale. Le disposizioni impugnate a suo tempo dal governo sono state ritenute costituzionalmente legittime. Di regola i vincoli di finanza pubblica previsti dalla legislazione statale si applicano anche alle Regioni a statuto speciale, ma non nel caso della Sardegna che da un ventennio provvede integralmente a finanziare proprio servizio sanitario regionale. Lo Stato dunque – ha stabilito la Consulta – non può intervenire con norme di coordinamento finanziario che incidano sulla competenza regionale della Sardegna nella allocazione della spesa sanitaria. “Ora si aprono opportunità per consentire scelte più rispondenti alle esigenze di tutti i cittadini sardi”, commenta la Regione in una nota, “e soluzioni organizzative che garantiscono i diritti dei territori, senza limitazioni imposte dall’amministrazione centrale. Un grande risultato per la Sardegna” (AGI)