Le teorie del complotto sull’attentato al candidato Repubblicano per le presidenziali Usa, Donald Trump, stanno ricevendo decine di milioni di visualizzazioni su X. Lo riferiscono i ricercatori del Centro di controllo per la lotta all’odio digitale (Ccdh) evidenziando come le falsità diventino virali sulla piattaforma di Elon Musk. Il social, che prima dell’acquisto di Musk si chiamava Twitter, è stato inondato di affermazioni infondate subito dopo la sparatoria avvenuta sabato durante una manifestazione elettorale a Butler, in Pennsylvania, che ha provocato la morte di uno spettatore, dell’attentatore e il ferimento a un orecchio dell’ex presidente Usa. Secondo tali teorie il tentativo di omicidio era stato “organizzato” dagli ebrei e dall’agenzia di intelligence israeliana Mossad. Tali teorie sono state visualizzate oltre 215 milioni di volte su X, ha affermato il Ccdh dopo aver analizzato un campione di 100 post popolari. La maggior parte dei post non conteneva una “Community Note”, lo strumento di moderazione che Musk ha promosso come un modo per consentire agli utenti di aggiungere un contesto ai tweet, ha aggiunto Ccdh. Secondo il gruppo di ricerca no-profit Institute for Strategic Dialogue, solo nelle prime 24 ore, le teorie infondate sull’attentato hanno accumulato più di 100 milioni di visualizzazioni su X che alla richiesta di commento non ha risposto. I diffusori di ‘bufale’ su Internet hanno attribuito l’attentato in maniera errata al giornalista sportivo italiano Marco Violi, al manifestante anti-Trump Maxwell Yearick e al comico Sam Hyde, hanno riferito i fact-checker dell’Afp. In realtà, gli investigatori federali hanno identificato l’assassino, ucciso sul posto, come Thomas Matthew Crooks 20enne della Pennsylvania. Subito dopo la sparatoria, diversi utenti dei social media hanno manifestato dubbi e confusione mentre cercavano informazioni accurate in quello che sembrava essere un mare di post falsi o fuorvianti, che hanno rapidamente guadagnato popolarità. La tendenza illustra la capacità delle falsità di trasformarsi in un discorso politico virale sulle piattaforme tecnologiche, inclusa X, che ora offrono meno protezioni e allo stesso tempo riducono la moderazione dei contenuti.
IL SUCCESSO DEI POST ESTREMI NEL MERCATO DELLA DISINFORMAZIONE
I ricercatori affermano che alcuni account a caccia di influenza su X hanno un motivazioni finanziarie per pubblicare vere e proprie bufale, poiché il programma di condivisione delle entrate pubblicitarie di X incentiva contenuti estremi studiati per aumentare il coinvolgimento.
“Nel mercato della disinformazione, che è effettivamente ciò a cui molte piattaforme di social media sono state ridotte, un mercato di bugie, i contenuti estremi sono la tua valuta”, ha affermato Imran Ahmed, amministratore delegato e fondatore di Ccdh. “Gli algoritmi prendono i contenuti più stravaganti e li amplificano in modo esponenziale finché l’intero mondo digitale non è inondato di cospirazione, disinformazione e odio”.
Allo stesso tempo, i ricercatori hanno messo in guardia da una possibile ondata di disinformazione nel periodo che precede le elezioni di novembre, che si svolgeranno in un clima politico molto polarizzato negli Stati Uniti. “Già, in una fase iniziale del ciclo elettorale statunitense, possiamo vedere segnali di allarme che i social media nelle settimane e nei mesi a venire saranno sempre più caotici e pieni di disinformazione”, ha detto Ahmed. (AGI)