“Oggi è una bella giornata pure per la nostra sinistra, mica solo quella francese, un passaggio internazionale che dovrà insegnare molto a partito e campo progressista nella costruzione dell’alternativa nel Paese. In una coalizione progressista senza una componente radicale, la destra ha lo spazio per raccogliere il voto dei ceti popolari. E senza una proposta radicale una parte rimane nel non voto. Questo non cancella il tema del mondo moderato, la necessità di ascoltare il centro, il mondo delle imprese. Ma anche qui la domanda da farsi è se il modo migliore sia continuare a farlo su posizioni neo liberali”. Lo dice Andrea Orlando in una intervista all’edizione genovese di Repubblica.
“Anche dalle imprese viene una domanda di protezione, di politiche industriali, di sostegno contro il dumping – osserva l’ex ministro Pd – che viene dagli altri continenti”.
“Il tema dell’alleanza larga e di raccogliere il voto del malessere non può diventare una fissa del Pd. E’ un problema che deve porsi anche il centro, invece di mettere veti. Anche questa è la vocazione maggioritaria. Quella al governo è una destra contro i giovani, fa provvedimenti contro i rave, contro i manifestanti, c’è un’idiosincrasia per le giovani generazioni che le porta a guardare a noi”, conclude il deputato dem. (AGI)