Partito dal forno di famiglia, diventato negli anni uno dei locali di ristorazione più frequentati nel quartiere Ostiense, che ha preso un nome evocativo di quello che era nella seconda metà degli anni ’30 quando è nato, ’00’ o ‘Doppiozero’ dalla farina usata per panificare, passato per un discopub diventato poi una locale dove si fa musica e si mangia bene (prima ’45 giri’, oggi ‘Vinile’), ora Edoardo Marchese arriva sull’Appia antica. Tra le ville di Sofia Loren, Chris Smalling, Costantino della Gherardesca o Antonio Angelucci si apre uno spazio nuovo, chiamato ‘Solum’. Un nome latino, “suolo”, ma anche “fondamento”, “terra natia” per un locale (un nuovo concept di ristorazione e premium cocktail bar) nel più antico parco di Roma. Un ancestrale lembo verde che si incunea tra sampietrini e arcate di marmo al principio dell’Appia antica.
Marchese porta in questo luogo la sua storia e la sua esperienza. Nata dal forno di famiglia che per sua volontà è diventato un locale di tendenza nel quartiere Ostiense. Una scelta fatta quasi contro il volere dei genitori, insieme a un socio (“un amico, un direttore di banca di Roma nord con cui ero cresciuto che poi però ha deciso di lasciare”) in una zona di Roma ancora non diventata glamour, frequentata da artisti squattrinati e giovani in cerca di fortuna. Tra cui anche il giovanissimo regista turco Ferzan Ozpetek, diventato suo amico negli anni. Aprire ‘Doppiozero’ per Marchese è stato solo un punto di partenza. Infatti poi ha deciso di prendere una discoteca nello stesso quartiere, a via di Libetta, ’45 giri’ poi diventato ‘Vinile’, trasformandola in un locale in cui prevalentemente si balla ma in fornisce anche un servizio di cocktail e di ristorazione di qualità.
“Mi davano del matto a voler portare un certo tipo di ristorazione in un locale come quello, ma ho avuto ragione e oggi il ‘Vinile’ è un locale di prestigio”.
A quell’esperienza hanno fatto seguito altre, più audaci e meno fortunate come il locale sul Tevere a Ponte Milvio nell’estate romana di una decina di anni fa (“ho investito molto per fare anche una piscina, poi però non ci hanno rinnovato i permessi”) o la discoteca all’aperto a Massenzio, vicino al Colosseo. Ora la nuova avventura sulla via più importante che ci sia, l’Appia antica, la ‘regina viarum’, al ‘Solum’ in cui unisce le sue due esperienze: ristorazione con uno degli chef più famosi di Roma, Gaetano Costa, impegnato a portare al tavolo le sue creazioni mediterranee (è nato a Torre del Greco da madre lampedusana. “Finita la scuola andavo sempre sull’isola a passare i mesi estivi, io sono un pescatore”, racconta) e la musica.
Venerdì e sabato, infatti, alle 23 inizia la discoteca che, assicura Marchese, “non disturba chi mangia anche se in molti si recano al ristorante verso le 21.30-22 per poi andare a ballare e si crea un affollamento che purtroppo rallenta il nostro lavoro”. Il suo locale, aperto in via sperimentale già nel 2023 da luglio a settembre senza che nessuno dei vip della zona si lamentasse per il rumore, quest’anno ha qualche problema in più. “Abbiamo già avuto delle lamentele, anche se noi facciamo musica solo due giorni a settimana”, racconta. L’Appia antica è un punto di forza, ma il locale è aperto solo di pomeriggio sera per cocktail e ristorazione per cui ci vorrà del tempo per farlo conoscere. “E’ una sfida, ma a me piacciono le sfide”, assicura Marchese. (AGI)