“In Italia la situazione che riguarda l’abbandono degli animali, soprattutto in periodo estivo, non è da Paese civile, è drammatica ed evidentemente deriva da una condizione culturale che permea in negativo la nostra società. Con Michela Vittoria Brambilla stiamo lavorando da tempo per inasprire i reati e rendere più efficaci le pene, come avviene in Paesi come gli Usa dove si è arrivati a comminare 25 anni ad un uomo che ha ucciso per crudeltà il proprio cane. Ma per prevenire gli abbandoni, è fondamentale che la società consenta l’accesso degli animali domestici in luoghi pubblici e privati, essendo ormai membri effettivi del nucleo familiare. Nel testo unico che sto preparando, ad esempio, oltre a disciplinare con regole ferree l’accesso senza dinieghi, si propone che vengano inseriti direttamente nello stato di famiglia, affinché vi sia una diretta responsabilità anche legale del padrone, visto che i microchip sono legati a cellulari che spesso vengono disattivati”. Così la senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d’Italia, Nm, Maie, intervenendo ad Agorà su Raitre. “In questo modo, anche chi predilige l’interesse per una vacanza al legame d’amore col proprio animale sarà rintracciato più facilmente e avrà remore verso l’abbandono facile, che sarà sanzionato oltremodo – aggiunge -. Ma allo stesso tempo, è fondamentale creare quell’humus sociale e culturale per il quale accettarli nei luoghi di lavoro e di vacanza sia la normalità e non l’eccezione. Questo il senso del mio gesto di portare per un giorno il mio cane nell’ufficio da senatrice, opportunità per la quale ringrazio il Presidente La Russa per la sensibilità dimostrata insieme al collegio dei questori e al segretario generale di Palazzo Madama, che ha rappresentato un primo passo per denunciare e risolvere quelle contraddizioni per le quali gli animali non possono accedere in quegli edifici dove vengono approvate le leggi. Inutile battersi il petto se non si danno esempi virtuosi a partire da chi la tutela degli animali e dell’ambiente li ha inseriti in Costituzione”. (AGI)