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Francia: Ipsos per Ft, su economia elettori si fidano di RN

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Gli elettori francesi si fidano del Rassemblement National di estrema destra più di ogni altro partito per gestire l’economia e le finanze pubbliche, nonostante i suoi piani di spesa e di taglio delle tasse sembrerebbero senza copertura e malgrado non abbia alcuna esperienza nel governare.
E’ quanto emerge da un sondaggio Ipsos per il Financial Times (su 2.000 persone) in vista delle elezioni francesi del 30 giugno: nel dettaglio, il 25% degli intervistati ha maggiore fiducia nella RN di Marine Le Pen per prendere le decisioni corrette sulle questioni economiche, rispetto al 22% del Nuovo Fronte Popolare di sinistra e solo al 20% per l’alleanza di Macron. RN si è classificata al primo posto nel miglioramento del tenore di vita, nella lotta all’inflazione e nella riduzione delle tasse. Sorprendentemente, è arrivato anche al primo posto per quanto riguarda la riduzione della disoccupazione, che rappresenta invece un grande successo della presidenza Macron quando la il tasso scese al minimo degli ultimi 15 anni, per poi risalire lo scorso anno. Un altro dato che emerge dal sondaggio è che il 23% degli intervistati ha maggiore fiducia in RN per ridurre il deficit e il debito pubblico. L’alleanza di Macron e l’NPF restano ancorati al 17%.
I dati, rileva il FT, sembrano supportare il messaggio che i membri dello staff della campagna Macron dicono di sentire appena escono di casa: dopo aver provato tutto il resto, gli elettori sono disposti a provare la RN. “Questa dinamica è senza dubbio legata anche alla delusione causata dalla sinistra sotto il presidente François Hollande e poi dal macronismo, e alle difficoltà per la sinistra di offrire un’opposizione credibile e coerente a Macron”, ha detto Mathieu Gallard, un sondaggista di Ipsos a FT. In questo contesto, la RN è percepita come un partito che “è, se non competente, almeno non meno competente di altre formazioni politiche”. Alle presidenziali del 2022, l’estrema destra promise politiche da un costo che supera i 100 miliardi di euro all’anno. Jordan Bardella, presidente della RN e suo candidato a primo ministro, ha ridimensionato tali promesse nei giorni scorsi e ha detto che prima condurrà una verifica delle finanze pubbliche. Ma il partito si è impegnato a tagliare immediatamente l’imposta sul valore aggiunto su energia e carburante e ad abbassare l’aumento dell’età pensionabile di Macron da 64 a 62 anni. Queste due misure da sole, secondo gli analisti, potrebbero costare 20-30 miliardi di euro all’anno. Gli stessi analisti ritengono poi che i piani della RN non presentano alcuna seria proposta di aumento delle entrate. Senza mezzi termini, Olivier Blanchard, ex capo economista del FMI, ha affermato che i piani della RN sono “fiscalmente irresponsabili. I regali costano denaro. I soldi non ci sono, almeno non nel programma”.
Per questo motivo, gli alleati di Macron cercano di presentarsi come l’unico partito di governo credibile e i loro oppositori come sconsiderati. “Non arrendetevi alle sirene della RN”, ha detto Bruno Le Maire, ministro delle finanze francese, ad un incontro con gli imprenditori la settimana scorsa.
Il fatto è che il governo Macron, pur offrendo continuità, viene criticato proprio per la sua gestione dell’Erario pubblico: in Francia il deficit è schizzato al 5,5% del Pil, il secondo più alto dell’Eurozona mentre il debito ammonta al 110% del Pil. L’inflazione ha anche minato la reputazione del governo riguardo al miglioramento del tenore di vita, che secondo i sondaggi Ipsos è la priorità degli elettori. Il 32% ha affermato che questo è il fattore più importante per decidere il proprio voto, rispetto al 20% per l’economia e le finanze pubbliche. Il 30% degli elettori si fida maggiormente del RN su questo tema, rispetto al 29% del NFP e solo al 16% dell’alleanza di Macron. Gallard ha affermato che i risultati sono “davvero catastrofici per il partito presidenziale, che apparentemente non ha la reale forza di farsi valere”. In termini di intenzioni di voto per il primo turno, Ipsos attribuisce RN al 34%, NFP al 27% e i centristi in ritardo al 21%, in linea con altri recenti sondaggi. Le recenti proiezioni dei seggi suggeriscono che la Francia si sta dirigendo verso un parlamento sospeso con RN come il partito più grande.