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Mattarella lancia allarme, regole su tempesta fake news russe

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I primi a porre al centro la lotta alle fake news dovranno essere ovviamente gli alleati: “La campagna di disinformazione russa è insistente in tutta Europa e va affrontata in sede Ue e in sede Nato”. Nel colloquio bilaterale i due presidenti concordano sul pericolo comune. Sandu parla addirittura di una vera e propria “guerra ibrida”. “Il Cremlino cerca di indebolici con azioni di destabilizzazione, vogliono avere un ruolo determinante nelle elezioni, la Moldavia ha questo problema di disinformazione. Con il sostegno dell’Ue, combattendo queste ingerenze in modo efficace, consolideremo la nostra democrazia con elezioni democratiche” assicura la presidente, che a ottobre chiederà alle urne la conferma del suo mandato e la costituzionalizzazione del processo di ingresso nella Ue.
La preoccupazione per le fake news russe va ovviamente di pari passo con quella per l’invasione dell’Ucraina. “Il recente vertice G7 ospitato dall’Italia ha confermato come la nostra volontà di assistere l’Ucraina non avrà cedimenti e indebolimenti e proseguirà fino a quando necessario” assicura Mattarella. Che allarga il tema a tutte le democrazie liberali e all’Europa intera, d’intesa con Sandu. “Abbiamo parlato anche dell’importanza di preservare le nostre democrazie liberali, soprattutto nell’attuale contesto internazionale. Libertà e democrazia non sono mai garantite, vanno costantemente difese e consolidate”. “Difendere l’Ucraina è difendere l’Europa” sintetizza la presidente moldava.
Quanto all’Europa, che sta allargando il suo confine est con i tempi previsti dai trattati e allungati dalle trattative degli Stati membri, Mattarella suona la sveglia a una Unione appena uscita dal voto e che sta cominciando a decidere la sua nuova governance. “Se la Ue non è in grado di risposte immediate e veloci per affrotare i problemi, questi saranno risolti da altri soggetti internazionali. I problemi non aspettano i tempi di procedure lente e ritardate” mette in guardia il capo dello Stato. Oltre all’allargamento, il Presidente chiede a Bruxelles di completare la “dimensione finanziaria” e quella della politica comune estera e di difesa. “Questi progetti saranno affidati ai nuovi vertici che saranno formati nelle prossime settimane e mesi”.
Nel colloquio bilaterale è stata poi confermato il sostegno dell’Italia all’ingresso di Chisinau nella Ue, è stata espressa gratitudine per l’accoglienza ai migranti ucraini ed è stata sottolineata la saldezza dei rapporti tra i due Paesi rafforzati dalla forte presenza di moldavi nel nostro territorio.
Chisinau, 18 giu. (dall’inviata Barbara Tedaldi) – Sergio Mattarella lancia l’allarme di una vera e propria “tempesta di disinformazione” russa che colpisce anche l’Italia. A pochi chilometri dal confine ucraino, durante la sua visita in Moldavia, il presidente della Repubblica ascolta la forte preoccupazione della presidente Maia Sandu per il tentativo del Cremlino di destabilizzare il suo paese alla vigilia delle elezioni e per fermare l’ingresso di Chisinau nella Ue. Una preoccupazione che Mattarella condivide e che esplicita senza mezzi termini durante la conferenza stampa congiunta: “sono forme di ostilità inaccettabile”.
Il Presidente racconta di un consolidato monitoraggio di questa interferenza nemica: i tentativi di disinformazione russa in Italia “li registriamo, ce ne sono costantemente, e si intensificano in momenti elettorali, attraverso alcuni siti con cautela ma con evidenza e anche con molteplici siti web che nascono e scompaiono”. Da anni e a maggior ragione dall’invasione dell’Ucraina, c’è “una diffusa tempesta di disinformazione, di fake news, di falsità per screditare e destabilizzare anche nel nostro paese”. Se dunque la disinformazione non è una sorpresa per il Presidente, il suo monito è invece quantomai secco ed è un vero e proprio appello alle istituzioni internazionali a non considerare questo un normale corollario dei conflitti in corso: “sono forme di ostilità inaccettabili che richiederanno sollecitamente regole di comportamento per il rispetto degli altri Paesi”. (AGI)