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Grazia Deledda, esempio di orgoglio italiano, ieri come oggi.

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di Patrizia Orofino

Una figura femminile forte, colta, indipendente e profondamente italiana, è quella di Grazia Deledda, poetessa e scrittrice. Nata a Nuoro nel settembre del 1871, da famiglia numerosa, ma agiata. Studiò con un precettore, amò sin da subito la scrittura e le opere letterarie. Nel 1900 si sposa e va a vivere a Roma con il marito: Palmiro Madesani da cui ebbe due figli, Franz e Sardus. Nel 1903 fu pubblicata la sua prima di una lunga serie di opere teatrali, romanzi e poesie. Apprezzata da personaggi illustri come: Giovanni Verga, fu impegnata anche in politica, nonostante le donne non avevano diritto al voto. Iscritta al partito radicale, lottò contro l’ignoranza di una società patriarcale marcata ed ingiusta. Fu la prima ed unica donna italiana a vincere il Nobel per la letteratura, nel 1926; la sua opera più celebre, Canne al Vento, venne tradotta e diffusa in molti paesi del mondo. Visse a pieno la sua vita. Morì a Roma nel 1936 per un tumore. Ricordare Grazia, è doveroso per noi donne odierne. Il suo esempio non morirà mai.