La produzione di carburanti sostenibili per l’aviazione triplicherà nel 2024 rispetto allo scorso anno. Lo prevede l’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata), sottolineando che “le proiezioni di una triplicazione della produzione sostenibile di carburante per l’aviazione nel 2024, a 1,9 miliardi di litri, sono sulla buona strada per diventare realtà”. Nonostante questo balzo, i volumi totali di questi combustibili, noti con l’acronimo Saf, “rappresenteranno lo 0,53% del fabbisogno mondiale di carburante per l’aviazione” nel 2024, ha sottolineato la Iata a margine di un vertice a Dubai.
Ancora agli inizi, la produzione di Saf sta progredendo molto rapidamente, visto che nel 2019 era di soli 25 milioni di litri, secondo la federazione di 320 compagnie che rappresentano l’83% del traffico aereo mondiale.
Il settore dell’aviazione, che attualmente contribuisce a circa il 3% delle emissioni globali di CO2, si è impegnato a “zero emissioni nette” entro il 2050 e conta sul Saf per il 65% delle riduzioni necessarie a raggiungere l’obiettivo. Il resto sarà ottenuto attraverso nuove tecnologie, tra cui aerei alimentati a idrogeno, operazioni ottimizzate a terra e in volo, compensazioni di carbonio. Ma per rendere disponibili quantità così elevate di carburante rinnovabile sarà necessario un aumento vertiginoso della capacità produttiva: secondo i calcoli della Iata, l’aviazione dovrebbe consumare 450 miliardi di litri di Saf all’anno entro la metà del secolo.
A Dubai, il direttore generale della Iata, Willie Walsh, ha salutato questa prospettiva come “incoraggiante”, anche se “c’è ancora molta strada da fare”, ha avvertito, prima che le linee di produzione del Saf siano operative. Da qui l’invito ai governi ad accelerare il processo. L’obbligo di incorporare i Saf è stato adottato in Europa, mentre la produzione di questi carburanti negli Stati Uniti è fortemente sovvenzionata dal piano di stimolo Ira del presidente Joe Biden. (AGI)
GAV