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Ue: De Felice (Intesa), serve salto qualità per affrontare nodi

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“L’Ue può avere un ruolo nel multipolarismo, ma deve esserci un salto di qualità dal punto di vista culturale e politico, alle stesse elezioni europee, perché non siano, come sempre accade, un referendum pro o contro i governi in carica in ciascun Paese dell’Unione”. Lo ha affermato il capo economista di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice, intervenendo all’evento ‘Quo vadis Mondo?’ al Festival dell’Economia di Trento.
Secondo De Felice, l’Ue ha diversi problemi da affrontare: “il primo è l’invecchiamento della popolazione, per affrontare il quale ci vorrebbe ogni anno circa l’1,3% del Pil Ue. Un altro problema è il cambiamento climatico, per affrontare il quale servirebbero 360 miliardi di euro all’anno. Il terzo grande problema dell’Ue è il gap tecnologico che abbiamo accumulato non solo nei confronti degli Usa, ma anche della Cina e, in un prossimo futuro, dell’India”.
Il Patto di stabilità Ue non per De Felice ottimale, perchè “ha peggiorato la proposta della Commissione, gli incentivi rimangono modesti, la semplificazione c’è stata fino a un certo punto, le regole continuano a rimanere pro-cicliche e nei momenti di crisi accentuano difficoltà e controlli”; “ma – ha osservato – c’è un aspetto molto positivo, perché il Consiglio e la Commissione Ue hanno finalmente capito che le misure di austerità non risolvono il problema del debito pubblico”.