Recavano sulla fiancata un adesivo con il tricolore italiano ma non erano Made in Italy: per questo motivo 119 Fiat Topolino e 15 Fiat Topolino Dolcevita, mezzi elettrici e guidabili anche dai quattordicenni con il patentino in quanto quadricicli, sono state sequestrate nel porto di Livorno. L’episodio risale a mercoledì scorso: Guardia di finanza e Agenzia delle dogane e dei monopoli hanno contestato a Stellantis la vendita di prodotti industriali con segni mendaci, in quanto le vetture erano state prodotte in Marocco prima di essere inviate a Livorno su una nave merci, ha riferito Il Tirreno.
La Topolino è un’auto storica per Fiat sin dal 1936 ma ora
il nome usato per produrla all’estero potrebbe essere rimesso in discussione. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva in passato contestato all’ad di Alfa Romeo, Philippe Imparato, il nome di ‘Milano’ per il piccolo Suv prodotto in Polonia nello stabilimento di Tychy. Il nome era poi stato cambiato in ‘Junior’.
Le vetture, destinate alle concessionarie automobilistiche per essere commercializzate sul mercato italiano, si trovano ora in stato di deposito giudiziario ai terminal Leonardo Da Vinci e alla Cilp, la Compagnia impresa lavoratori portuali, in attesa del dissequestro.
“Per risolvere ogni questione è stato deciso di intervenire sui veicoli in sequestro con la rimozione dei piccoli adesivi previa autorizzazione delle Autorità”, ha spiegato una portavoce di Stellantis. “L’adesivo in questione aveva la sola finalità di indicare l’origine imprenditoriale del prodotto”, ha precisato il gruppo italo-francese, “infatti, il design della nuova Topolino, che è una auto storica per Fiat sin dal 1936, è stato ideato e sviluppato a Torino da un team di professionisti del Centro Stile FIAT di Stellantis Europe S.p.A., società italiana”.
“Peraltro”, prosegue Stellantis, “la Società sin dal momento della presentazione del nuovo modello è sempre stata chiara nel dichiarare che questo viene fabbricato in Marocco. Riteniamo dunque di avere operato nel pieno rispetto delle norme, comunicando in modo trasparente il Paese di produzione delle Topolino, senza alcun intento ingannevole nei confronti dei consumatori”. (AGI)