Nel 2023 il Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Bari ha recuperato, tra Puglia e Basilicata, 8.076 beni culturali. I reati in quest’ambito sono diminuiti rispetto al 2022, dopo che sono state inasprite le sanzioni. Sono state eseguite 25 misure cautelari e denunciate 100 persone per ricettazione, esportazione illecita di beni culturali, violazioni in materia di ricerche archeologiche, contraffazione di opere d’arte, violazioni in danno del paesaggio e altri reati previste dal Codice penale e dei beni Culturali e del paesaggio. Sono state eseguite 60 perquisizioni domiciliari e locali che hanno consentito il recupero di cui 18 beni culturali, 6.495 reperti archeologici, 941 reperti paleontologici e 506 opere d’arte false, per un valore economico stimato in circa 4 milioni di euro.
Dalle due regioni proviene gran parte dei reperti archeologici nazionali (spesso di inestimabile valore storico-culturale) spesso trasferiti e venduti all’estero, in particolare nel nord Europa.
Nel dettaglio, a 21 persone è stato contestato lo scavo clandestino. Il monitoraggio delle piattaforme e-commerce, ormai divenute canali preferenziali per la compravendita di oggetti d’arte, sono stati recuperati 142 reperti archeologici databili III e V sec. a.C. (AGI)