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M.O.: Wp, Israele è uscita dal suo isolamento internazionale

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L’attacco condotto dall’Iran per cinque ore, nella notte tra sabato e domenica, ha finito per rafforzare Israele e farla uscire dall’isolamento internazionale in cui era finita negli ultimi mesi. E’ quanto sottolinea il Washington Post in un’analisi da Tel Aviv. “Lo scenario da incubo che i leader temevano da tempo – scrive il quotidiano americano – cioè un attacco diretto dall’Iran ha messo in evidenza la coalizione nella regione e il sistema altamente tecnologico costruito da Israele per respingerlo”.
Ma va anche sottolineato, continua il Post, che l’attacco è stato lanciato dopo una serie di segnali proprio per evitare l’allargamento del conflitto. Israele, però, ha potuto contare sul suo sofisticato sistema difensivo e la rete di alleati anti-Teheran, lasciando che le forze operative potessero intervenire in un più largo spazio aereo mediorientale. “In pratica – scrive il quotidiano americano, citando forze militari – la maggior parte dei missili iraniani è stata intercettata fuori dal territorio israeliano”. Persino la Giordania, uno dei Paesi maggiormente critici della strategia israeliana a Gaza, ha chiuso il proprio spazio aereo e “aiutato a intercettare” gli attacchi, permettendo a Israele e ai suoi alleati di abbattere il 99 per cento dei missili e droni lanciati dal regime di Teheran. “Mai nella storia dei conflitti – ha spiegato Yoel Guzansky, ex membro del Consiglio di sicurezza nazionale israeliano – si era assistito a un tale coordinamento internazionale”. “La collaborazione guidata dagli Usa nella regione – ha dichiarato un portavoce dell’esercito israeliano – è stata confermata in tempo reale e ha mostrato che può fronteggiare l’Iran”.
Secondo Tel Aviv, i danni degli attacchi sono stati minimi rispetto al dispiego di forze. Una bambina a Bedouin, città del sud di Israele, è stata ricoverata per gravi ferite. Israele e i suoi alleati hanno visto quanto accaduto come una “vittoria”, secondo Michael Horowitz, un altro esperto di intelligence. “Il risulta conta – ha commentato – ma anche le intenzioni, e le intenzioni erano molto chiare: non un attacco simbolico destinato a fallire ma un’aggressione pensata per colpire realmente obiettivi dentro Israele”.
La leadership americana ha permesso a Israele di migliorare la collaborazione anche con Francia e Gran Bretagna negli ultimi sei mesi, una novità strategica che si aggiunge ai rapporti diventati più costruttivi con Paesi arabi come la Giordania, che hanno stretto collaborazioni in chiave sicurezza, anche se si trovano ad affrontare i malumori di piazza per come Israele sta conducendo la sua campagna militare a Gaza. Secondo il Washington Post, che cita le forze di difesa israeliane, l’Iran ha lanciato in tutto 170 droni, 120 missili balistici, cioè con rotta prefissata, e 30 missili cosiddetti da crociera, a rotta guidata. Israele ha risposto con il sistema anti-missili balistici Arrow, sviluppato da Stati Uniti e Israele. Secondo gli analisti, il successo della risposta aerea permetterà a Israele di preparare una “strategia intelligente a lungo termine” piuttosto che reagire sull’onda della rabbia. E intanto in poche ore, sottolinea il Washington Post, Israele ha riguadagnato in gran parte la solidarietà della comunità mondiale, una posizione che era stata erosa in questi sei mesi con il crescente numero di vittime civili a Gaza. (AGI)
NWY/RED