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Ponte Stretto: assemblea espropriandi, “Vogliamo chiarezza”

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“È il momento in cui si comincia davvero a parlare di ponte e, per la gente, di poter far sentire la propria voce per dire se il ponte piace o non piace. Il momento è questo perché adesso comincia la conferenza dei servizi, sia avvia la valutazione di impatto ambientale ed alla fine di questo processo non è detto che il ponte possa essere approvato”. A dirlo è Guido Signorino, economista tra i partecipanti dell’assemblea degli espropriandi del progetto del Ponte sullo Stretto organizzata a Messina, dal comitato No ponte Capo Peloro. L’affollata assemblea ha riunito non solo gli espropiandi ma anche i cittadini che hanno abitazioni o attività nelle vicinanze. “Con questa assemblea – aggiunge Mariella Valbruzzi, componente del comitato No ponte Capo Peloro – vogliamo lanciare alcune iniziative, tra queste una campagna sulle bandiere “No Ponte” da esporre davanti alla propria abitazione e stiamo dando una scheda informativa agli espropiandi con un vademecum su cosa fare. Se vogliono, li accompagneremo allo sportello del Comune per avere informazioni precise, questo vale pure per i non espropriandi”. Intanto, un altro comitato, “Invece del ponte – cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto”, ha annunciato questa mattina al sindaco di Messina, Federico Basile, la partecipazione al Tavolo Tecnico cittadino sul ponte. “Lo scorso 28 febbraio, con comunicazione ufficiale – spiega una nota – Invece del ponte aveva chiesto al Sindaco di poter partecipare ai lavori del tavolo per contribuire alla discussione di un’opera la cui eventuale realizzazione avrebbe impatto devastante su aree pregiate (e protette) del territorio, sulla vivibilità della città e sulle sue stesse prospettive di futuro. La richiesta era stata avanzata nella consapevolezza che l’approvazione del progetto definitivo ponte intervenuta il 15 febbraio da parte del CdA della Società “Stretto di Messina SpA”, lungi dal determinare paventati “punti di non ritorno” nella procedura, costituisce soltanto la formalizzazione di una proposta che ha dato avvio all’iter per l’effettiva valutazione del progetto o al suo diniego.
Abbiamo lamentato più volte la mancata attivazione delle procedure di ‘dibattito pubblico’, necessarie per le grandi opere ai sensi della normativa europea e nazionale, imposta da un Decreto Legge che ha risuscitato scelte localizzative e progettuali maturate ormai più di venti anni fa, dimezzando anche in maniera ingiustificata e ingiustificabile i tempi concessi ai cittadini per muovere osservazioni e rilievi a un progetto di cui pure viene esplicitamente dichiarata la straordinaria complessità. Riteniamo dunque assolutamente necessario – prosegue il comitato – intervenire al Tavolo organizzato dal Sindaco di Messina nell’interesse dei cittadini che vogliono essere difesi dall’impatto di un’opera che, come dallo stesso Sindaco ripetutamente affermato, sia alla Camera dei Deputati che in ripetuti interventi presso l’informazione locale e nazionale, è passata sulla testa delle comunità locali. Al Tavolo Tecnico, dunque, è necessario dare il più ampio spazio alle istanze, opinioni e valutazioni di tutti i cittadini, onde consentire la più seria, approfondita e rappresentativa valutazione dell’opera e supportare il Sindaco nella sua azione di difesa e tutela degli interessi della città presso la Conferenza dei Servizi”. (AGI)
ME2/FAB