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Società: assistenti sociali, “diseguaglianze insopportabili”

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“L’Italia è il Paese Ocse con più disuguaglianze. Solo in termini economici, negli ultimi 25 anni il 10% più ricco degli italiani ha aumentato la sua ricchezza del 4% mentre la metà più povera ha perso il 5% della sua ricchezza”. Lo sottolinea Laura Paradiso, presidente del Consiglio regionale del Lazio dell’Ordine degli assistenti sociali alla vigilia della Giornata internazionale della giustizia sociale. “Serve coraggio e lungimiranza – continua – per avviare finalmente politiche pubbliche che riequilibrino la bilancia della giustizia sociale mettendo a disposizione risorse per interventi a sostegno della lotta alla povertà e alla lotta all’evasione fiscale e per investimenti e interventi in servizi quali sanità, casa, scuola, ambiente, non autosufficienza, tutela delle famiglie e dei minori, natalità. Forse è proprio oggi che occorre gridare alto e forte che l’Italia è un Paese dove le diseguaglianze sono diventate insopportabili”. “Bene fanno gli organismi internazionali – ricorda Paradiso – a porre da molti anni questo tema all’attenzione di governi, Parlamenti e delle diverse opinioni pubbliche. La giustizia e il benessere sociale si declinano in maniera diversa a seconda dei contesti nei quali vengono esaminati cambiando i quali mutano anche le priorità: sono figlie, infatti, delle diversità e delle differenze”.
Per Paradiso, “la Giornata è come se fosse la nostra Giornata, la Giornata degli assistenti sociali chiamati a individuare punti di equilibrio ma anche di equità e a gestire crescita e cambiamento messi in atto da individui, famiglie, gruppi sociali, comunità. Ce lo impongono il nostro essere professionisti, la Carta che sottende al vivere civile dell’Italia, il nostro Codice deontologico assieme a tutte quelle sensibilità e a tutti quei valori conquistati nel tempo e che vanno difesi e alimentati quotidianamente”.
“In questi ultimi mesi durante i quali siamo stati più a contatto con gli orrori di guerre così tanto vicine a noi, abbiamo imparato che la giustizia sociale presenta anche il volto della pace, al posto del volto atterrito di moltitudini di persone sotto il rombo dei cannoni. Ed è con la pace che anche noi – per quanto potremo – sapremo dare corpo ai valori di equità ed uguaglianza”, conclude la presidente degli assistenti sociali del Lazio. (AGI)

RED/BAS