Il procuratore della Corte penale internazionale dell’Aia perseguirà i “crimini ambientali” senza dover modificare lo statuto dell’istituzione, poiché i disastri ambientali sono spesso causa o conseguenza di crimini di guerra o contro l’umanità che rientrano nella sua giurisdizione. Lo ha annunciato Karim Khan a France Press. “Attaccare una centrale nucleare, una diga o utilizzare sostanze chimiche, per esempio per finanziare un conflitto”, ha dichiarato il procuratore Khan, possono generare danni ambientali “in un contesto in cui vengono commessi genocidi, crimini di guerra, crimini contro l’umanità o crimini di aggressione”. (AGI)