Un percorso formativo-sportivo con il coinvolgimento di calciatori, ex calciatori e staff tecnici messi a disposizione dall’Associazione Italiana Calciatori per favorire la socializzazione dei giovani detenuti negli Istituti penali per minorenni. È quanto prevede il Protocollo d’intesa sottoscritto oggi in Via Arenula dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, da quello per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e dal Presidente dell’AIC, Umberto Calcagno. L’intesa si inserisce nell’ambito del progetto “Sport per tutti – carceri”, avviato nel maggio 2023 dagli stessi Ministeri in collaborazione con Sport e Salute Spa con l’intento di potenziare lo svolgimento di attività fisico/sportive e di formazione destinate ai detenuti adulti e minori e agli operatori dell’Amministrazione Penitenziaria e di quella Minorile e di Comunità. L’accordo, che avrà efficacia fino alla fine del 2024 e sarà rinnovabile, prevede che nelle strutture individuate dal Ministero della Giustizia si svolgano preliminarmente incontri con ex calciatori che racconteranno la loro esperienza professionale; questi incontri saranno seguiti da una preparazione di sei settimane di allenamenti, tenuti da staff tecnici selezionati dall’AIC per due ore settimanali, e da una partita di calcio conclusiva. Il protocollo d’intesa prevede un programma di azioni sportivo-educative che pone il calcio come opportunità di confronto per la socializzazione e il reinserimento. L’attività sportiva può rivelarsi un efficace strumento per favorire una cultura del rispetto di sé, degli altri e delle regole. E lo svolgimento della sua pratica all’interno degli Istituti minorili può efficacemente contribuire al recupero psicologico e sociale dei giovani detenuti, nonché alla prevenzione della recidiva.
Percorsi formativo-sportivi da realizzare attraverso il coinvolgimento di calciatori, calciatrici ed ex-calciatori. Un programma in grado di lasciare un’eredità positiva ai partecipanti e di incidere sulla socializzazione interna. Le attività sportive coinvolgeranno infatti sia i ragazzi che il personale di sorveglianza. Tre gli Istituti penali per minori individuati per questa prima fase, prima di uno sviluppo nazionale del progetto: Casal del Marmo (Roma), Beccaria (Milano) e Fornelli (Bari). Il programma prevede in ciascuna struttura incontri con un ex-calciatore professionista; allenamenti settimanali tenuti da uno staff di ex-calciatori professionisti coinvolti dal Dipartimento Junior AIC; partita finale, tra i minori partecipanti al progetto, agenti penitenziari, ex-calciatori e autorità locali.
“Lo sport, come il lavoro, soprattutto per i più giovani, è una straordinaria occasione per trasformare il tempo della pena in autentico percorso di recupero, secondo i dettami della Costituzione – ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio – grazie a questo protocollo, i nostri ragazzi saranno accompagnati da campioni del calcio, disposti a fare la loro parte nel fondamentale compito di restituire alla società dei liberi persone più consapevoli, che non torneranno più a delinquere”.
“Calcio libero è un titolo emblematico di questo protocollo – ha dichiarato il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi – si tratta di un progetto che ha inequivocabili caratteristiche costituzionali. Mi auguro siano storici gli effetti di questa giornata cioè l’Ingresso più organizzato e sistematico del calcio nelle sue componenti perché esprima la sua funzione non solo nella sua forma educativa, ma rieducativa dello sport in tutte le sue forme. Il concetto di riportare la normalità in una condizione nella quale si deve recuperare il diritto alla normalità, perché evidentemente non soltanto si è mancato a una norma, ma spesso si è offesa una persona nel senso più ampio del termine”.
“Per l’Associazione Calciatori è un onore far parte di questo progetto ed esserne il braccio operativo. Un’iniziativa importante che valorizza il percorso che abbiamo intrapreso da più di dieci anni, da quando abbiamo incluso gli ex calciatori coinvolgendoli in iniziative sociali per avvicinare i giovani allo sport – ha spiegato il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Umberto Calcagno – questo progetto ci permetterà di entrare in contatto con ragazzi che hanno commesso qualche sbaglio e ci auguriamo di riuscire a trasferire loro il nostro ‘saper fare squadra’ attraverso l’aspetto rieducativo proprio del calcio”. (AGI)